Apple decide di mantenere una tassa del 30% sugli NFT sull’Apple Store

Apple ha respinto le richieste di escludere gli NFT dalla “tassa Apple” del 30% sugli acquisti dall’applicazione. Il colosso tecnologico ha pubblicato lunedì le sue linee guida per le applicazioni iOS che gestiscono token non fungibili, con l’approvazione di timbri e scambi di NFT all’interno dell’applicazione.

In ogni caso, la restrizione accettata dall’azienda produttrice di iPhone sulle applicazioni di scambio di NFT probabilmente rimarrà. Questo perché gli scambi di NFT effettuati nell’applicazione dovrebbero utilizzare le linee guida di Apple per le attività commerciali, per le quali Apple richiede una percentuale del 30%. I produttori e i “sales markets” hanno da tempo deciso di limitare lo scambio di NFT piuttosto che perdere una fetta mostruosa di guadagno.

Il mese scorso, The Data ha scritto di come le disposizioni di Apple in materia di addebiti stiano allontanando i “sales markets” e i produttori dal suo sistema.

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Dal momento che le linee guida di Apple per gli “acquisti in applicazione” non si occupano di pagamenti in criptovaluta, è apparentemente inverosimile che le applicazioni che decidono di occuparsi di NFT possano riconoscere la criptovaluta come un compromesso. L’aggiornamento di lunedì segna il momento in cui Apple ha dato per la prima volta regole esplicite agli NFT nelle sue regole dell’Application Store.

Ciò impedisce alle applicazioni di offrire un trattamento d’élite ai proprietari di NFT.

“Le applicazioni non possono utilizzare i propri strumenti per aprire ad esempio chiavi di autorizzazione, marcatori di realtà avanzata, codici QR, valute digitali e portafogli di criptovalute e così via”, si legge nell’area 3.1.1. delle regole dell’Apple Store del 24 ottobre.

La nuova formulazione non cambia sostanzialmente le attuali disposizioni di Apple che consentono lo scambio di criptovalute all’interno dell’applicazione con le amministrazioni, ad esempio Coinbase e FTX, che non devono pagare il 30% di tasse.

3.1.5(iii) revisionato: “Compravendite: Le applicazioni possono lavorare con scambi o trasmissioni di criptovalute su un commercio approvato se sono offerti esclusivamente in nazioni o località in cui l’applicazione ha i permessi e i consensi adatti per avere un commercio di valuta digitale”.

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