Calcinate, Geomondo vs Googleper abuso di posizione dominante

Calcinate, Geomondo vs Googleper abuso di posizione dominante

Geomondo srl – l’azienda bergamasca di Calcinate specializzata nello sviluppo tecnologico di mappe tridimensionali, del tipo «full immersion» – attacca Google e lancia l’accusa di «abuso di posizione dominante». L’azienda orobica (qui il suo sito), come conferma Mauro Marenzi, direttore tecnico di Geomondo, si è rivolta all’Antitrust e ha chiesto che a Google sia inflitta una sanzione «non inferiore a 200 milioni di euro».

Perché? Sia il servizio di Google (Street View) sia quello di Geomondo (Street Level) sono gratuiti: entrambi consentono di passeggiare virtualmente con il pc attraverso una città. «Ma la nostra idea – spiega Marenzi – è quella di realizzare le mappe, quella di Bergamo tanto per esempio, da collocare nel sito della città interessata, in collaborazione con i Comuni, magari con l’aggiunta di piccoli motori di ricerca molto locali che consentano di conoscere le attività e i prodotti di una determinata e specifica zona».

La mappa virtuale di Venezia di Geomondo – dove la società bergamasca è arrivata addirittura prima di Google – è nata proprio con l’appoggio dell’amministrazione della città lagunare (qui i dettagli).

«Il fatto che Google metta invece le sue mappe a disposizione di tutti, anche del mio vicino di casa per esempio, taglia le gambe alla concorrenza di chi lavora in questo settore. In questo modo – dice Marenzi – chiunque può prendere la mappa di Google e utilizzarla, con la contropartita però di rimandare a Google tutti i ritorni in termini di pubblicità».

«E poi – aggiunge Mauro Marenzi – mentre noi per fare le mappe di Milano e Roma abbiamo chiesto il permesso, e atteso 40 giorni che ci dessero il via libera, siamo convinti che gli altri si muovano senza dire alcunché a nessuno».

Nella segnalazione all’Antitrust – come riporta Il Sole 24 Ore – l’avvocato dell’azienda bergamasca, Diego Piselli, scrive che «il servizio di Google imita pedissequamente quello di Geomondo, per una campagna di rilevazione realizzata con costi che si presumono non inferiori a quelli sostenuti da Geomondo per le proprie riprese». E così l’offerta gratuita di Street View ha avuto un effetto «assolutamente devastante» per Geomondo.

La denuncia è stata presentata in sede europea, ma è stata rinviata all’Antitrust italiano per competenza territoriale. Mentre Google non sembra preoccupata – e a Il Sole risponde di non sapere della denuncia e di ritenere «che gli utenti dovrebbero essere in grado di scegliere fra diversi fornitori di servizi di mappe» – a Geomondo aspettano una risposta: il risultato dell’azione legale potrebbe anche obbligare l’azienda di Calcinate a cambiare le proprie strategie. Per ora Davide ha almeno provato a scagliare la sua pietra contro Golia.