Stop alle false coop, ma in Brianza ce ne sono 500 con meno controlli

Partita la raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare contro le false cooperative. In Brianza solo 250 coop su 750 sono iscritte alla Centrale cooperative.
Cooperative: il tavolo dei relatori dell'incontro di Triuggio nella sede Bcc Valle del Lambro
Cooperative: il tavolo dei relatori dell’incontro di Triuggio nella sede Bcc Valle del Lambro

Servono controlli mirati per far rispettare i «veri» valori del movimento cooperativistico. Principi che vengono troppo spesso traditi grazie a un uso “disinvolto” delle norme, all’inseguimento di un profitto facile e immediato, ottenuto attraverso la costituzione di cooperative spurie. Diventa più che mai indispensabile, quindi, un drastico cambio di rotta. Un traguardo, quest’ultimo, che è alla base della raccolta di firme a livello nazionale per una proposta di legge di iniziativa popolare. L’operazione è promossa da Alleanza Cooperative italiane, formata da Agci, Confcooperative e LegaCoop. Le 50mila firme necessarie vanno raccolte entro ottobre. La proposta di legge punta a mettere fuori gioco le false cooperative, anche attraverso controlli incrociati con l’Agenzia dell’Entrate. Ma le verifiche, causa anche il poco personale adibito a questo tipo di attività, sono comunque limitate.

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In Brianza, su un totale di 750 cooperative, solo 250 sono iscritte alla Centrale cooperative e sono perciò soggette a maggiori controlli. «Nelle province di Milano, Monza e Lodi – spiega Roberto D’Alessio, coordinatore di Confcooperative Monza e Brianza – sono operativi 70 ispettori del lavoro. Ne servirebbero 320».
«Il modello cooperativo – specifica Augusto Colombo, consigliere della Bcc Valle del Lambro, da 19 anni operatore nel mondo delle cooperative – è un modello da tutelare, è un modello di auto imprenditorialità. Ma ci sono ormai cooperative formalmente vere, ma che dal punto di vista umano travalicano l’autentico spirito cooperativo».

L’importanza degli originari valori cooperativistici è stato invece ribadito da Papa Francesco, durante l’udienza generale con Confcooperative dello scorso 28 febbraio. La raccolta firme è partita in Brianza con un incontro pubblico svoltosi giovedì a Triuggio nella sede della Bcc Valle del Lambro.

«Il modello cooperativo – sottolinea D’Alessio – si presta, se mal gestito, ad abusi. Noi siamo soggetti a controlli una volta al’anno. Le cooperative non sociali due volte all’anno. Il discorso è diverso per le cooperative non iscritte alla Centrale cooperative. La proposta di legge vuole appunto a rinforzare gli strumenti di revisione. Bastano pochi compagni di strada che imboccano un cammino sbagliato, per rovinare il mercato e la reputazione di un intero movimento». L’iniziativa legislativa punta invece a promuovere revisioni immediate per le cooperative non controllate da tempo o attive nei settori più a rischio e prevede la cancellazione dall’Albo delle cooperative non controllate. Le strutture della stessa Bcc collaboreranno all’iniziativa. È possibile già firmare nella sede monzese di Confcooperative in via Gerardo dei Tintori 18. (info www.stopfalsecooperative.it)