Servono controlli mirati per far rispettare i «veri» valori del movimento cooperativistico. Principi che vengono troppo spesso traditi grazie a un uso “disinvolto” delle norme, all’inseguimento di un profitto facile e immediato, ottenuto attraverso la costituzione di cooperative spurie. Diventa più che mai indispensabile, quindi, un drastico cambio di rotta. Un traguardo, quest’ultimo, che è alla base della raccolta di firme a livello nazionale per una proposta di legge di iniziativa popolare. L’operazione è promossa da Alleanza Cooperative italiane, formata da Agci, Confcooperative e LegaCoop. Le 50mila firme necessarie vanno raccolte entro ottobre. La proposta di legge punta a mettere fuori gioco le false cooperative, anche attraverso controlli incrociati con l’Agenzia dell’Entrate. Ma le verifiche, causa anche il poco personale adibito a questo tipo di attività, sono comunque limitate.
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In Brianza, su un totale di 750 cooperative, solo 250 sono iscritte alla Centrale cooperative e sono perciò soggette a maggiori controlli. «Nelle province di Milano, Monza e Lodi – spiega Roberto D’Alessio, coordinatore di Confcooperative Monza e Brianza – sono operativi 70 ispettori del lavoro. Ne servirebbero 320».
«Il modello cooperativo – specifica Augusto Colombo, consigliere della Bcc Valle del Lambro, da 19 anni operatore nel mondo delle cooperative – è un modello da tutelare, è un modello di auto imprenditorialità. Ma ci sono ormai cooperative formalmente vere, ma che dal punto di vista umano travalicano l’autentico spirito cooperativo».
L’importanza degli originari valori cooperativistici è stato invece ribadito da Papa Francesco, durante l’udienza generale con Confcooperative dello scorso 28 febbraio. La raccolta firme è partita in Brianza con un incontro pubblico svoltosi giovedì a Triuggio nella sede della Bcc Valle del Lambro.
«Il modello cooperativo – sottolinea D’Alessio – si presta, se mal gestito, ad abusi. Noi siamo soggetti a controlli una volta al’anno. Le cooperative non sociali due volte all’anno. Il discorso è diverso per le cooperative non iscritte alla Centrale cooperative. La proposta di legge vuole appunto a rinforzare gli strumenti di revisione. Bastano pochi compagni di strada che imboccano un cammino sbagliato, per rovinare il mercato e la reputazione di un intero movimento». L’iniziativa legislativa punta invece a promuovere revisioni immediate per le cooperative non controllate da tempo o attive nei settori più a rischio e prevede la cancellazione dall’Albo delle cooperative non controllate. Le strutture della stessa Bcc collaboreranno all’iniziativa. È possibile già firmare nella sede monzese di Confcooperative in via Gerardo dei Tintori 18. (info www.stopfalsecooperative.it)