Otto ore di sciopero alla Cleaf. L’azienda ha detto no alle richieste dei sindacati, in particolare per l’istituzione di un premio di risultato e i lavoratori venerdì 18 febbraio incroceranno le braccia. La richiesta di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil si basa sulla considerazione del bion momento della società. leader nel proprio settore ma è stata bocciata tanto che le organizzazioni dei lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione con la sospensione degli straordinari e di tutte le flessibilità di orario e cambio turno alla Cleaf Spa.
Venerdì si terrà anche un presidio davanti alla sede di via Bottego a Lissone dalle 9 alle 12. L’azienda produce laminati per il comparto legno-arredo: i dipendenti sono complessivamente circa 270, distribuiti in quattro sedi: due si trovano a Lissone, le altre a Desio e Macherio. Alle assemblee al termine delle quali è stata decisa la protesta, si sono svolte l’8, il 9, il 10 e l’11 febbraio con la partecipazione di 120 persone.
«Già nel 2019 -recita un comunicato di Cgil, Cisl e Uil- gli esponenti dei sindacati e delle rappresentanze sindacali unitarie avevano avanzato alcune richieste alla direzione aziendale, con l’obiettivo di avviare un nuovo percorso nelle relazioni sindacali e per migliorare le condizioni contrattuali dei lavoratori. L’azienda è in una situazione espansiva e ha comunicato che il bilancio 2021 si dovrebbe chiudere con un ulteriore incremento del fatturato». I sindacati parlano di una redditività in calo a causa dell’aumento del prezzo delle materie prime e del costo dell’energia elettrica, ma ritengono che l’utile sia comunque sufficiente per parlare di premio di risultato.
“Cleaf -dice Andrea Martinelli, direttore industriale di Cleaf- è un’azienda conosciuta e apprezzata dai professionisti del settore arredo e interior design di tutto il Mondo. Nonostante questa posizione di rilevanza, negli ultimi due anni abbiamo vissuto un periodo di incertezza e difficoltà a causa della pandemia e dei continui rincari dei costi delle materie prime ed energia. Siamo in costante ascolto dei nostri collaboratori per mantenere e migliorare, ove possibile, le condizioni organizzative e retributive. Riteniamo però che attualmente non ci siano i presupposti per istituire un Premio di Risultato.Confidiamo che i nostri collaboratori sappiano valutare positivamente un comportamento che tenacemente si adopera per il mantenimento dell’occupazione e il benessere di tutti”.