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Lavoro, sprofonda la Lombardia Per la crisi persi 400mila posti

Crisi: non si ferma l’emorragia di posti di lavoro. Fra il 2011 e il 2012 - spiega un’elaborazione di Uecoop su dati regionali Istat – il numero dei disoccupati in Lombardia è cresciuta di oltre 84 mila unità passando da 261.417 a 346.055 con un balzo del 32,4 per cento.
La crisi non smette di mordere
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Crisi: non si ferma l’emorragia di posti di lavoro. Fra il 2011 e il 2012 – spiega un’elaborazione di Uecoop su dati regionali Istat – il numero dei disoccupati in Lombardia è cresciuta di oltre 84 mila unità passando da 261.417 a 346.055 con un balzo del 32,4 per cento. Se poi si prendono come riferimento i primi trimestri di ogni anno dal 2011 a oggi la progressione è ancora più impressionante: da 274.380 a 367.310 fino ai 406.930 di gennaio-febbraio-marzo, con un aumento del 48 per cento.

Se si analizza la ripartizione per livello scolastico – spiega l’analisi di Uecoop – in Lombardia, sul totale dei disoccupati risulta stabile intorno al 12 per cento il peso dei laureati, mentre quello dei diplomati sale dal 41 al 44 per cento. Diminuisce invece l’incidenza di chi ha una licenza media (da 38,9 a 37,7 per cento nel 2012) e di scuola elementare (da 8,1 a 6,3 per cento). In termini di valori assoluti però – continua l’elaborazione di Uecoop – tutti vedono un aumento nel numero dei senza lavoro.

L’analisi di Uecoop evidenza infine come la crisi in Lombardia abbia colpito un po’ ovunque: a Bergamo, ad esempio, dal 2011 al 2012, il numero dei disoccupati è aumentato di oltre il 65 per cento (da 20.200 a 33.466) , in Brianza hanno avuto un balzo del 52,5 per cento (da 20.559 a 31.358), a Pavia del 59,3 per cento (da 12.385 a 19.732) e a Lodi del 44,7 per cento (da 6.010 a 8.696). Tutti valori al di sopra dell’incremento regionale del 32,4 per cento.