Crisi, i lombardi tagliano su vestiti, scarpe, arredamento, viaggi in auto, tempo libero e cultura. Il dato emerge da un’analisi di Uecoop su dati Istat relativi alla spesa media mensile delle famiglie scesa dai 3.033 euro del 2011 ai 2.866 del 2012.
La Lombardia resta sempre sopra la media italiana (pari a 2.419 euro) ed è seconda dopo il Trentino Alto Adige (2.919 euro, con il record di Bolzano di 3,119) – spiega l’analisi di Uecoop – ma è chiaro che la crisi ha portato a una rimodulazione della spesa su beni considerati essenziali.
L’incidenza degli alimentari è salita dal 16,2 al 16,5 per cento, quella dell’abitazione (ma qui potrebbe giocare il rincaro dei tassi di interesse dei mutui) dal 29,4 al 30,6 per cento, combustibili ed energia (bollette e prezzo della benzina) dal 4,9 al 5,1 per cento e istruzione dall’1,1 all’1,3 per cento. Stabile il peso per la sanità (3,5 per cento).
Rispetto ai 2.866 euro di spesa media mensile – continua l’analisi di Uecoop – perdono terreno l’abbigliamento e le calzature (da 5,1 a 4,7 per cento), l’arredamento (da 5,2 a 4,9 per cento), i trasporti (da 16,4 a 14,8 per cento), il tempo libero e la cultura (da 4,8 a 4,6 per cento).