Chi pensa che le soubrette con esistono più dovrà ricredersi guardando Elena D’Angelo. È lei la protagonista indiscussa del panorama operettistico italiano. E lei, capelli nero corvino, sguardo profondo e intrigante, sarà la protagonista anche dell’appuntamento che propone la stagione di Terra sabato 17 gennaio, alle 21, e ancora domenica 18, alle 16. Il Teatro Binario 7 si trasformerà quindi in un vero e proprio “Café Chantant” che si animerà tra canti e balli della soubrette soprano affiancata, per l’occasione dal baritono Giorgio Valerio e dal comico Luigi Monti. L’accompagnamento al pianoforte, invece, sarà curato da Andrea Albertini. Un appuntamento particolare con un genere che può sembrare d’altri tempi ma che è fortemente radicato nella tradizione musicale e teatrale italiana.
Un genere al quale la stessa D’Angelo si è accostata assolutamente per caso. «Non sono stata io a scegliere l’operetta» ha raccontato la soprano «ma è stata l’operetta a scegliere me». E ha proseguito: «Studiavo canto lirico, arrivavo dal mondo classico, quando un giorno Luigi Monti mi chiese se mi sarebbe piaciuto fare la soubrette. Io, sinceramente, non sapevo nemmeno cosa fosse una soubrette. Mi mandò qualche testo, provai a fare uno spettacolo e da allora non ho più smesso.» Milanese d’origine, Elena D’Angelo, quindi, dopo essere stata scelta dall’operetta ha studiato recitazione, danza, canto jazz all’Accademia teatrale per un professionalità ancora più completa. Dopo aver collaborato con diverse compagnie, dal 2013 è prima attrice, soprano soubrette del Teatro al Massimo di Palermo con il quale propone diversi allestimenti con Sasà Salvaggio: “La Vedova Allegra” e “Un Ballo al Savoy”, per la regia di Umberto Scida. Dopo un intenso week-end a Catania, il prossimo la D’Angelo sarà tutta per Monza che già l’ha accolta molto calorosamente qualche anno fa in occasione di una vera e propria rassegna dedicata all’operetta e al Café Chantant.
E non manca la collaborazione con una scuola del territorio che sarà presente tra il pubblico domenica pomeriggio. Operetta per tutte le età e, il sogno, non solo per gli italiani. «Abbiamo provato a proporre le nostre opere anche all’estero in Uruguay o in Argentina o laddove esistono comunità numerose di italiane, ma non in altre nazioni, perché le nostre operette sono difficilmente traducibili». E ha proseguito: «L’italiano che assiste all’operetta si aspetta di ridere dall’inizio alla fine a differenza di altri paesi». Ma intanto sabato e domenica si va con la D’Angelo al Café Chantant, tra lustrini e paillets e quello spirito goliardico e leggero che lo caratterizzava. Biglietto d’ingresso 12 euro, ridotto 10, convenzionati 8, under 18 a 6 euro.