Verano, Reseghetti parla della sua attività di ricercatore sul riscaldamento degli oceani

L'esponente dell'Enea è intervenuto ad un incontro in biblioteca ed ha appena pubblicato, con altri colleghi, un articolo scientifico sull'argomento
Franco Reseghetti

Oceani sempre più caldi. Il veranese Franco Reseghetti, ricercatore dell’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ndr), ha firmato con un team internazionale di 24 ricercatori di 16 diversi istituti l’articolo scientifico “Another year of record heat for the oceans”, che spiega come il contenuto stimato di calore dell’oceano nel 2022 tra la superficie e i 2000 metri di profondità è aumentato di una misura equivalente a circa 100 volte la produzione mondiale di elettricità del 2021. Il team era coordinato dal professor Lijing Cheng dell’Accademia Cinese delle Scienze,che venerdì 19 maggio è stato ospite della biblioteca civica insieme a Reseghetti, per una conferenza sui cambiamenti climatici.

Oceani: i risultati incerti delle ricerche

«Gli studi sul riscaldamento globale sono un ambito molto complicato, perché parliamo di sistemi complessi dove interagiscono innumerevoli fattori che sono conosciuti purtroppo con una ancora significativa incertezza -ha spiegato il ricercatore veranese-. Ogni anno facciamo 600mila misurazioni, ma se si considera la vastità degli oceani è circa una misurazione ogni 500 chilometri quadrati… un po’ poco». Lo studio pubblicato sulla rivista “Advances in Atmospheric Science” evidenzia come il riscaldamento globale dell’oceano si manifesta sia con nuovi record del contenuto termico delle acque, ma anche con nuovi valori estremi per la salinità che può alterare sia il modo in cui il calore, il carbonio e l’ossigeno vengono scambiati tra l’oceano e l’atmosfera, sia la circolazione delle acque oceaniche, più salate in alcune zone e più fredde e dolci in altre a causa dello scioglimento dei ghiacci. 

Oceani: le responsabilità dei decisori politici

«Compito del ricercatore è raccogliere e analizzare i dati -ha aggiunto Reseghetti-.  Sono poi i decisori politici a dover scegliere come agire di conseguenza». Reseghetti, diplomato nel 1975 allo Zucchi di Monza e laureato poi in fisica, è entrato in Enea alla fine del 2000 per occuparsi di oceanografia fisica. «Quando mi chiedono della mia carriera, dico sempre che sono passato dalle stelle alle stelle marine -ha infatti concluso-. Purtroppo, nell’ultimo periodo parlare di scienza è diventato sempre più difficile. La pandemia ha creato diffidenza nelle persone ma nella scienza non bisogna credere. La scienza è un continuo divenire, ha il dubbio come base: quello che sembra corretto oggi può risultare errato domani, ad esempio la gravitazione da Newton ad Einstein. Continuare a monitorare lo stato dell’oceano per valutare al meglio i cambiamenti rimane il modo migliore per una comprensione più completa e per rendere più efficaci le strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti stessi».

Oceani: a breve la pubblicazione di nuovi articoli scientifici

A breve Reseghetti sottoporrà a riviste internazionali nuovi articoli realizzati in collaborazione con altri ricercatori, in cui verranno illustrati i risultati del monitoraggio delle acque dei mari Ligure e Tirreno negli ultimi 25 anni.