Trafugata, tagliata, venduta: i carabinieri Tpc ritrovano parte di una tela sparita nel 1983

O meglio: una porzione di una pala d'altare, identificata in un'asta online dai carabinieri di Monza e restituita alla Chiesa.
I quindici misteri della Madonna del Rosario
I quindici misteri della Madonna del Rosario
I quindici misteri della Madonna del Rosario
I quindici misteri della Madonna del Rosario

È stata rubata, tagliata, rivenduta a pezzi. E ora, quasi 40 anni dopo, una prima porzione è tornata in circolazione. L’hanno notata subito i carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Monza, competente per l’intero Nord Italia: si trattava di un pezzo della pala d’altare trafugata nel 1983 vicino a Savona.

Che, dopo tanti decenni, era finita nel catalogo di una casa d’aste piemontese per essere venduta in un incanto online. Sono però arrivati i prima i militari di Monza, che quel catalogo hanno osservato: incrociando i dati presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, hanno individuato l’origine di quella tela e hanno provveduto a sequestrarla.

La tela sparita nel 1983 e la porzione trovata dai carabinieri di Monza

La porzione dei Quindici misteri della Madonna del Rosario
La porzione dei Quindici misteri della Madonna del Rosario ritrovata dai carabinieri

Si tratta di una delle finestre che facevano da cornice a “I quindici misteri della Madonna del Rosario“, una grand pala d’altare che si trovava nella chiesa di San Bernardo abate di Ginestro, una frazione di Ginestro Testico, nel savonese: lì era stata rubata nella notte tra il 27 e il 28 marzo del 1983. Nessuna traccia fino a poco tempo fa, poi la comparsa all’asta, solo in una piccola parte: l’originale rappresentava una grande Madonna circondata dai santi e quindi, a cornice, i misteri, quindi raffigurazioni che comprendevano anche una resurrezione di Cristo, in alto a sinistra, il secondo riquadro dall’alto.

La porzione – un olio su tela – è stata restituita venerdì 21 ottobre al direttore dell’ufficio beni culturali della diocesi di Albenga, Sirimarco Castore, dal comandante del nucleo monzese, il maggiore Claudio Sanzò, su disposizione della procura di Spoleto che ha coordinato le indagini.