Se la bicicletta diventa uno strumento musicale: il progetto jazz di Marco Aurelio Fontana e Max Casacci – VIDEO

Il campione cesanese di cross country Marco Aurelio Fontana e il musicista Max Casacci, fondatore dei Subsonica, ricercatore e sperimentatore di suoni, insieme per il progetto “La mia bici acustica”: la bicicletta diventa uno strumento musicale.
Ciclismo Musica Marco Aurelio Fontana e Max Casacci progetto La mia bici acustica - Foto credit Simone Armanni
Ciclismo Musica Marco Aurelio Fontana e Max Casacci progetto La mia bici acustica – Foto credit Simone Armanni

Che cos’hanno in comune un atleta olimpico e un musicista indipendente? In questo caso la curiosità di sapere come suonano le cose. Ed ecco allora la collaborazione tra Marco Aurelio Fontana, il campione del cross country e bronzo a Londra 2012 che nelle ultime stagioni ha sperimentato l’e-bike continuando a vincere a livello internazionale, e Max Casacci, che tra tante cose è chitarrista dei Subsonica, produttore e anche ricercatore e sperimentatore della musica. Questa volta la sfida è stata quella di creare una colonna sonora: catturare i rumori di una bicicletta e trasformarli in musica. Musica jazz, per la precisione, su richiesta di Fontana. Il risultato è “La mia bici acustica” pubblicato in video domenica 13 settembre.

VIDEO La mia bici acustica

Un passo indietro è d’obbligo per capire il perché. La scintilla era scattata poco prima del lockdown quando l’atleta di Cesano Maderno si era ritrovato nei boschi dell’entroterra di Finale Ligure con Giacomo Angeli, il meccanico di sempre in Coppa del Mondo e non solo.

Se la bicicletta diventa uno strumento musicale: il progetto jazz di Marco Aurelio Fontana e Max Casacci - VIDEO
Ciclismo Musica Marco Aurelio Fontana e Max Casacci progetto La mia bici acustica – Foto credit Simone Armanni

«Per puro divertimento, avevamo girato sui percorsi vicino a casa sua, i Back door trails nella splendida zona del Colle del Melogno – racconta Fontana anche nel video – Partendo da Finale Ligure siamo saliti fino a oltre 1.000 mt, affrontando sentieri super naturali, che mi hanno veramente incantato. Mentre chiacchieravamo di quanto stavo facendo con le bici elettriche Jack, ricordando i tempi delle Coppe del Mondo e di tutte le prove internazionali che abbiamo vissuto insieme, dagli Europei ai Giochi Olimpici, mi ha folgorato: “Uno come te la bici muscolare dovrebbe chiamarla acustica. Prima di una gara, per provare la bici, mi dicevi sempre: fammi sentire come suona».

Ed ecco qua. Durante lo stop per l’emergenza coronavirus l’atleta ha messo mano alle sue biciclette cercando un filo al progetto, dopo il lockdown Red Bull ha chiuso il cerchio chiamando in scena Max Casacci, che da anni sviluppa progetti musicali a partire dai suoni delle città o dell’acqua per farne un’opera d’arte (“Watermemories” a Biella con l’artista Michelangelo Pistoletto), di pietre o della natura. O della materia – fuoco e vetro – come per il progetto Glasstress 2011 per la Biennale dell’arte di qualche anno fa.

Ma come suona una bicicletta? I colpi delle ruote che rimbalzano danno la ritmica delle percussioni, i raggi pizzicati come corde regalano le note, i freni sulle ruote un’altra, persino le valvole dell’aria, i cambi e la catena partecipano. Quando poi Fontana sale in sella e si lancia nei boschi, i suoni della natura si accompagnano e integrano alla melodia campionata su un”ritmo andante” che ricalca quello della pedalata dell’atleta.

Se la bicicletta diventa uno strumento musicale: il progetto jazz di Marco Aurelio Fontana e Max Casacci - VIDEO
Ciclismo Musica Marco Aurelio Fontana e Max Casacci progetto La mia bici acustica – Foto credit Simone Armanni

Sì, ci è riuscito. E la prova è nel video girato e realizzato da Simone Armanni: meno di tre minuti di musica esclusiva.
«Abbiamo creato qualcosa di unico – conferma Fontana – qualcosa che non si è mai visto né sentito nel mondo bici. Sono super contento del video: il riding è stato emozionante e il pezzo artistico che è venuto fuori è stiloso come piace a me. Da ride in style a play in style è un attimo».

VIDEO Dietro le quinte