Monza torna capitale della parola Apre il festival PoesiaPresente 2014

Conto alla rovescia per l’apertura del festival PoesiaPresente 2014, la rassegna con cui Monza torna capitale della parola. Punto di partenza, giovedì 3 aprile, con la serata al Binario 7 che vede protagonisti Giacomo Crott, Stephen Watts, Dome Bulfaro e Veronica Vismara.
Cristina Viti, traduttrice di Stephen Watts, al festival PoesiaPresente

Facciamola breve. Come il ritmo garbatamente sentenzioso di un haiku. O come lo scivolare leggero di un settenario che incrocia, alterna o bacia la rima. Facciamola breve: sarà la pià grande stagione di PoesiaPresente che si sia mai vista. Perché avrà una conclusione nazionale dettata dalle finali italiani del primo campionato di poetry slam e perché tra sette giorni esatti, il giorno del più crudele dei mesi, avrà fondamenta su cui edificare il suo poema lungo due mesi.

No, non la faremo breve, era una bugia: perché le bugie, si sa, hanno le gambe corte, mentre per dire tutto ci sono troppi passi da fare. C’è da dire che che il festival di PoesiaPresente ideato dall’associazione Mille Gru arriva quest’anno all’ottava edizione e alla faccia degli svizzeri che ci han provato (oh, se ci han provato) a portarselo via, resta a Monza. E si presenta già nel titolo come un’edizione “EXTRAordinaria”.

Il punto di partenza è il 3 di aprile, al Binario 7, con l’ouverture che mette in scaletta dalle 21 lo spettacolo tributo a “Giorgio Gaber, l’anticonformista” di Giacomo Crott, la presentazione del nuovo volume pubblicato da Mille Gru (le liriche di “Gramsci & Caruso” dell’inglese Stephen Watts” e quindi le “Canzoni a contatto” di Veronica Vismara, Dome Bulfaro, Francesco Aroni Vigone, Silvia Bolognesi e Filippo Monaco.


Leggi sul Cittadino in edicola giovedì 3 marzo o sullo store online l’intervista a Enrico Roveris

Uno per volta, per carità. Giacomo Crott porta a Monza uno spettacolo diretto dal monzese Enrico Roveris. “Giorgio Gaber, l’anticonformista” è la volontà di rimettere in scena la carica poeticamente eversiva dei testi del milanese che ha probabilmente un solo termine di paragone per la capacità di armonizzare la qualità dei testi, la musica e la teatralità: Jacques Brel. L’uno e l’altro si ascoltano con il sospetto che wow, straordinari, ma irripetibili: è vero? Forse no, è Crott prova a smentire: lucchese, nato nel 1968, musicista, ha un curriculum in cui si legge che «ha studiato e praticato le costellazioni familiari, la psicogenealogia, la psicomagia ed i tarocchi fino ad arrivare alla pratica delle danze sacre di Gurdjieff, ai riti sufi di guarigione e lo sciamanesimo». Poi ha fatto e fa anche il cantautore, con l’album “Prova a cambiare idea” e i singoli “Acqua Libera”, “Io sono il Papa” e “Una palla di cannone”. In giro ha lasciato collaborazioni con Franco Mussida e Gabriele Lavia, ma soprattutto lo scorso anno ha già percorso le strade di Gaber al festival a lui dedicato. Ora lo fa in maniera organica. E lo fa a Monza.

Watts a parte (nel senso che ne parliamo a parte) ci sono anche Bulfaro e Vismara, voce poetante e voce cantante di “Canzoni a contatto” che costituiranno la la parte finale dell’esordio del festival insieme a un pugno di musicisti. Monzese lei di nascita e monzese lui di adozione, portano in scena uno spettacolo fatto di «poesie-canzoni per narrare, con due voci, sassofono, percussioni e contrabbasso la storia di Zoe. La cantante Veronica Vismara, il poeta Dome Bulfaro e il sassofonista Francesco Aroni Vigone interpreteranno, insieme a due maestri del jazz italiano, Filippo Monico (batteria e percussioni) e Silvia Bolognesi (contrabbasso), alcune delle più belle poesie tratte dal libro “Ossa Carne” di Bulfaro. Un reading-concerto che scava nella carne e riporta alla luce storie rimosse che ci appartengono da sempre».

L’ingresso è gratuito, l’invito esteso a chiunque, l’occasione fondamentale: quella di prepararsi occhi orecchie e bocca ai tre giorni in cui Monza sarà la capitale italiana della poesia.