Monza: l’Isa è un mito, ecco le lampade create con Caprotti al tempo del Salone del mobile

Nei giorni del Salone del mobile un progetto speciale del corso di design del lice artistico in collaborazione con la storica realtà monzese.
L'Isa di Monza con Caprotti luce
L’Isa di Monza con Caprotti luce Fabrizio Radaelli

Uno scambio tra generazioni. Confrontarsi, conoscere la storia da chi l’ha fatta e costruita. Così Caprotti luce di Monza ha voluto, ancora una volta, coinvolgere i ragazzi di quarta del corso di design del liceo artistico Nanni Valentini per una nuova “sfida”: miti riaccesi.

Nella settimana milanese del Salone del mobile la realtà monzese, che nel 2027 spegnerà ben 100 candeline, ha dato spazio alle nuove generazioni di designer proponendo il progetto legato alla creazione di una lampada legata al tema dei miti.

Il mito Isa, le lampade, Caprotti luce

L'Isa di Monza con Caprotti luce
L’Isa di Monza con Caprotti luce

Così nello showroom sono presenti “Aphrodite, Daphne, Dioscuri, Eros, Pleadi” e molti altri pezzi, 19 in totale. Un percorso lungo, iniziato in autunno e oggi visibile proprio nel negozio monzese, che ha visto i giovani confrontarsi con una colonna del settore, Antonio Caprotti che, all’età di 90 anni ha voluto visionare ogni singolo bozzetto, incontrare i ragazzi e dare, a ognuno di loro, un suggerimento, un consiglio su come migliorare il proprio progetto. «Ascoltare i consigli del signor Caprotti è stata un’esperienza unica, un momento di grande crescita- dicono Sebastiano Roma, Leonardo Colella e Leonardo Mazza– non immaginavamo che avesse tempo e voglia di dedicarsi a noi. È stato un arricchimento umano, ancor prima che professionale. Per tutti noi è stata la prima volta in cui ci siamo misurati non solo con la progettazione ma anche con la realizzazione di una nostra idea e, non è stato semplice. Molti hanno cambiato in corsa, tanti hanno modificato i materiali iniziali perché difficili da reperire».

Monza: il mito Isa e i prototipi con Caprotti luce

Per fortuna si trovano in una scuola, il liceo Valentini di Monza, cioè l’Isa, che ha diversi laboratori in cui hanno potuto realizzare i loro prototipi. «Questa è la seconda edizione di questo progetto e ne siamo molto orgogliosi- continua Elena Caprotti, titolare-. La collaborazione con la scuola è ormai storica, per noi avere i giovani che sperimentano e si mettono in gioco proprio nei nostri spazi è solo un piacere. É stato bello vederli mentre si confrontavano con papà, l’abbiamo visto entusiasta, felice. Ha dato loro quei consigli che solo con l’esperienza si imparano e hanno saputo cogliere ogni sfumatura».

L'Isa di Monza con Caprotti luce
L’Isa di Monza con Caprotti luce

La mostra è visibile nel negozio di via Carlo Alberto sino al 13 maggio, a disposizione di quanti vogliano scoprirla. Ci sono pezzi unici, particolari creati con la stampa in 3D, con del cartoncino, con legno, plexiglass, acciaio e altri materiali tutti lavorati dai ragazzi. «I nostri alunni hanno curato ogni dettaglio di ogni singolo pezzo- conclude Lorella Belli, docente– si sono confrontati con l’esterno per trovare chi li potesse aiutare se il materiale non era disponibile a scuola. Hanno curato anche la comunicazione dell’evento. L’idea di usare il “mito” come punto di partenza ha offerto loro un’ampia gamma di ispirazione, i prototipi sono molto ambizioni, alcuni non erano semplici da realizzare ma, impegnandosi hanno ottenuto un buon risultato».