Monza e la (sperata) quarta vita di villa Mirabellino: la corsa per i Luoghi del cuore Fai

Villa Mirabellino ancora in corsa per i Luoghi del cuore Fai, a caccia di una nuova quarta vita: basta un clic per sostenere la speranza di un progetto di recupero. Con tanti nodi aperti.
Villa Mirabellino nel Parco di Monza
Villa Mirabellino nel Parco di Monza Fabrizio Radaelli

L’anno migliore è stato il 2014, quando ha raccolto 42 voti, ma è dal 2003 che villa Mirabellino compare nei Luoghi del cuore Fai. E anche per l’edizione 2020 la dimora voluta dal cardinale Durini torna in corsa per aggiudicarsi, dopo la prima fase di censimento, nuovi fondi per la valorizzazione.

Per arrivare fin lì, però, occorrono almeno 2mila voti: ed è una soglia rimasta lontana, in passato. Meno questa volta, con i primi 1.191 voti già raccolti e ancora un mese per votare il Mirabellino e inserirlo ufficialmente nella lista dei beni nazionali che devono essere recuperati e rilanciati.

QUI per votare a favore del Mirabellino

Sfidando, allo stesso tempo, la rovina del tempo. Perché la villa che fronteggia il Mirabello – e di un secolo successiva – sconta da troppo tempo la chiusura e l’abbandona. E purtroppo nessuno può intervenire, almeno da queste parti, dal momento che appartiene al Demanio dello Stato. Da tempo (tanto) è un tassello della complicata revisione dell’accordo di programma sulla ex caserma IV novembre.

Monza e la (sperata) quarta vita di villa Mirabellino: la corsa per i Luoghi del cuore Fai
Villa Mirabellino nel Parco di Monza

L’intesa tra territorio e Stato era arrivata come premessa alla nascita della Provincia di Monza per costruire il polo istituzionale al confine con Lissone. Polo che non è mai stato completato come immaginato inizialmente e allora serve un’altra intesa a più mani per trasferire proprietà tra l’amministrazione nazionale e quelle locali. In quell’accordo è prevista la cessione del Mirabellino alla città di Monza (del pacchetto avrebbe dovuto fare parte anche l’ex caserma San Paolo, ma nelle ultime proposte di accordo quell’ipotesi era sfumata) e nonostante la trattativa aperta da anni intorno al 2014 la Villa è apparsa in un elenco statale di beni potenzialmente in concessione (per farne una struttura ricettiva, si disse allora).

In un certo ironico senso sarebbe una destinazione filologica: il Fai ricorda che il Mirabellino è nato nel 1776 su progetto dell’architetto Giulio Galliori su committenza del cardinale Angelo Maria Durini per alloggiare gli invitati al suo cenacolo letterario. “La villa era utilizzata anche per delle semplici cene nelle serate estive, in cui il cardinale amava conversare con gli amici – sottolinea il Fondo ambiente italiano – . Il cardinale possedeva già una villa, villa Mirabello, ma decise di costruirne una più piccola, da qui il nome Mirabellino come dépendance”. A unirle quel viale dei carpini che dopo la messa di papa Francesco è stato ricostruito in modo filologico.

Monza e la (sperata) quarta vita di villa Mirabellino: la corsa per i Luoghi del cuore Fai
Villa Mirabellino nel Parco di Monza

La seconda vita di Mirabello e Mirabellino è arrivata con l’esproprio francese e la nascita del Parco, dopo il 1805, quando il viceré Eugenio Beauharnais con la moglie Augusta Amalia di Wittelsbach si insediarono a Monza e si innamorarono “di entrambe le ville, ma in particolar modo del Mirabellino” che le ricordava alla viceregina “la residenza di campagna presso Monaco dove era cresciuta. Eugenio donò il Mirabellino alla moglie dopo averlo ristrutturato all’interno e averlo dotato di un gazebo e giochi per bambini. La Villa venne rinominata Villa Augusta”.

E ancora: “La facciata era dotata in origine di una scalinata semicircolare ora scomparsa. Si possono ancora ammirare il pronao leggermente sporgente, incorniciato da due pilastri laterali e due colonne doriche centrali, che si protende su un terrazzo a balcone. Il pronao costituiva, in origine un portico poi chiuso. Rimangono la volta a crociera, affrescata con motivi floreali e geometrici. Sulla testata dell’ala settentrionale, un portale segnala l’ingresso alla cappella gentilizia dei Durini ormai scomparsa”. La terza e ultima vita della piccola ma preziosa dimora settecentesca risale al dopoguerra, quando divenne una scuola pubblica – una elementare – intorno agli anni cinquanta. Da lì in poi, il progressivo abbandono, di cui oggi si vedono i segni.

Monza e la (sperata) quarta vita di villa Mirabellino: la corsa per i Luoghi del cuore Fai
Villa Mirabellino nel Parco di Monza

Quindi? Quindi una nuova occasione per puntare i riflettori sul suo salvataggio: il meccanismo dei Luoghi del cuore Fai è biennale e inizia appunto negli anni pari. In questa fase attraverso il sito fondoambiente.it si possono votare i beni nazionali che si vogliono candidare al recupero e alla valorizzazione, in pratica un censimento in cui viene chiesto poco più di un clic per scegliere un tesoro italiano a rischio. Con i primi 1.191voti, il Mirabellino ha già raggiunto un risultato mai ottenuto prima, ma la strada è ancora lunga: ne servono appunto 2mila per rientrare nella seconda selezione del prossimo anno e da lì percorrere la strada per la scelta finale, in cui è possibile candidare un progetto di recupero per ottenere da Fai e Intesa Sanpaolo i contributi economici messi a disposizione di volta in volta. “Una parte viene destinata ai vincitori, la cifra restante viene assegnata attraverso il bando per la selezione degli interventi”.

Nel frattempo, certo, c’è un dettaglio non trascurabile: manca il passaggio di proprietà dallo Stato al Comune e di conseguenza, si presume, al Consorzio Villa reale e Parco, nato per gestire i beni del complesso monumentale monzese. E per allora ci potrebbe essere un dettaglio in più: una ipotesi di destinazione del Mirabellino tracciata dal masterplan della Reggia che, una settimana fa, il nuovo direttore generale Giuseppe Distefano ha detto che potrebbe essere affidato nell’arco di poche settimane.

Non è peraltro l’unico bene di Monza e Brianza messo ai voti: si contano per esempio il deposito dei tram di Desio, la torre Elettra di Vimercate, l’ospedale psichiatrico di Mombello, la chiesa di San Maurizio in Santa Margherita a Monza o per restare nel Parco il Mulino del Cantone.

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Villa Mirabellino nel Parco di Monza