Monza e Antonio Cederna, il Comitato Parco e una vita di battaglie verdi

Il 27 ottobre ricorre il centenario della nascita di Antonio Cederna, giornalista con una carriera di 50 anni di battaglie urbanistiche e ambientali, legato a doppio filo con la città di Monza. Il comitato Parco è dedicato a lui, il quartiere Cederna prende il nome dal nonno.
Monza Parco
Monza Parco Fabrizio Radaelli

“Tutta l’Italia va trattata come un parco e alla rigorosa salvaguardia dei valori del suo territorio va rigorosamente subordinata ogni ipotesi di trasformazione e sviluppo: perché non venga definitivamente distrutta l’identità culturale l’integrità fisica del nostro Paese”

Sono le parole di Antonio Cederna, giornalista al Corriere e poi a Repubblica con una carriera di 50 anni di battaglie urbanistiche e ambientali.

Monza e Antonio Cederna, il Comitato Parco e una vita  di battaglie verdi
antonio ederna

Quest’anno, il 27 ottobre, ricorrono i cento anni dalla nascita.

A ricordarlo è Bianca Montrasio, portavoce del Comitato per il Parco a lui intitolato: «Siamo nati nel 1994 e inizialmente ci chiamavamo “Bosco Bello”- spiega Montrasio- proprio perché la nostra prima battaglia in difesa degli alberi del parco riguardava quell’area in concessione all’autodromo. Ricordo che in quell’anno Antonio Cederna venne a Monza in difesa della quercia bicentenaria che era stata abbattuta alla curva di Lesmo. I vertici dell’autodromo dissero che era malata, ma, come dimostrarono due esperti del Museo di Storia naturale di Milano, non era così».

Fu quello un ritorno a Monza per Antonio Cederna il cui nome in città è legato ad un intero quartiere: il nonno, di cui portava il nome, è stato il fondatore del Cotonificio, un imprenditore illuminato che realizzò case e scuole per i propri operai e le loro famiglie.

«Di Monza e del parco si era già occupato negli anni 70 – ricorda Montrasio – chiamato da Maria Grazia Fragiacomo, tra le prime voci ambientaliste in città. Nel 1994 fece un discorso vibrante dopo essere stato nel cortile sul retro di Villa Mirabello dove era stata posta la grande quercia, coperta da un telo. Ne raccontò in un articolo dal titolo d’impatto: “Parco di Monza, oasi di illegalità». Fu per il suo impegno che decidemmo di ricordarlo nel nome del nostro comitato».

Antonio Cederna era fratello di Camilla, altra firma notissima del giornalismo italiano, ma caratterizzò il suo lavoro sul fronte delle battaglie urbanistiche e ambientali per la salvaguardia del nostro Paese.

“I vandali in casa” il titolo di un suo saggio del 1957 in cui testimoniava gli scempi che stavano avvenendo nel ‘Bel Paese’ a causa della speculazione edilizia. Cederna scrive: «I vandali, argomento del presente volume, non hanno niente a che fare con i Vandali: questi, come tutti i cosiddetti barbari che percorsero l’Italia dopo il disfacimento dell’Impero romano, sono innocenti della distruzione dei monumenti antichi. […] Chiediamo quindi perdono alla memoria dei Vandali, per l’opinione comune che li calunnia: Roma e l’Italia sono state distrutte dai romani e dagli italiani. I vandali che ci interessano sono quei nostri contemporanei, divenuti legione dopo l’ultima guerra, i quali per turpe avidità di denaro, per ignoranza, per volgarità d’animo o semplice bestialità vanno riducendo in polvere le testimonianze del nostro passato».

«Gli scritti di Cederna sono purtroppo estremamente attuali – prosegue Montrasio – pensiamo ai fuochi di questa estate e al poco rispetto che abbiamo ancora per ambiente e paesaggio».

Sul fronte monzese ci sono ancora battaglie all’orizzonte per il Comitato: «L’anno prossimo avremo la “tempesta perfetta”- conclude Montrasio – si celebrano i 100 anni dell’autodromo e temiamo l’impatto dei lavori di ammodernamento annunciati da Sticchi Damiani per 90 milioni di euro e ci sarà il rinnovo della concessione del Golf su cui daremo battaglia. Proprio come avrebbe fatto Cederna che si è impegnato nella denuncia del danno prodotto al grande Parco storico e alla Villa dall’inserimento di attività in concessione incompatibili».