Monza, due passi con Napoleone Una promenade in centro città

Sabato 5 aprile primo appuntamento con le passeggiate storiche in centro a Monza per ripercorrere la la città napoleonica. Quando c’era Beauharnais, c’era piazza Napoleone, c’era la sua statua e piazza Amalia prima di arrivare alla Villa reale. Si parte dal duomo alle 14.30.
Napoleone Bonaparte nel quadro di  Jacques Louis David, «Il Primo Console Bonaparte valica le Alpi»
Napoleone Bonaparte nel quadro di Jacques Louis David, «Il Primo Console Bonaparte valica le Alpi»

«Usciamo a fare due passi. Su, sbrigati. È sabato pomeriggio, si sta bene al sole. E l’aria è calda, primavera brilla nell’aria. Ci ritroviamo in piazza Napoleone, d’accordo? Poi andiamo a passeggiare all’ombra delle mura e del castello? Hai voglia? Io desidero farlo un’ultima volta prima che tutto venga abbattuto e smantellato: i lavori procedono così in fretta. Secondo me tra una manciata di settimane non vedremo che poche tracce dei baluardi e delle torri. Ma che vuoi farci, è così che hanno deciso». Echi di conversazioni passate, tanto reali quanto immaginarie. Che potranno rivivere nelle menti di quanti hanno intenzione di partecipare, il prossimo sabato 5 aprile, alla prima delle passeggiate nella Monza che fu, tra le tante eredità, anche napoleonica.

L’itinerario si snoderà nel centro storico, alla ricerca delle tracce lasciate da Eugenio De Beauharnais nei brevi anni del suo regno. Ci si ritroverà alle 14.30 davanti al Duomo. Come prima cosa si andrà a visitare quella corona, dalla tradizione antichissima, che dall’alto medioevo in poi passò di capo in capo, fino ad arrivare a cingere quello di colui che pronunciò (così si tramanda) la frase: “Dio me l’ha data e guai a chi me la toglie”.

Grazie agli interventi della presidente di Guidarte Elena Riboldi, l’attenzione dei visitatori si concentrerà poi su alcuni interventi neoclassici realizzati all’interno del Duomo, come quelli che hanno riguardato il pulpito, riprogettato nel 1808 da Carlo Amati. La tappa successiva prevede l’attraversamento di piazza Napoleone, che altro non era che quella che per noi oggi è piazza Trento e Trieste. Al suo centro si ergeva una statua raffigurante l’imperatore dei francesi e per tutta la sua lunghezza vi scorreva una roggia che arrivava dalla zona del parco con lo scopo di irrigare il pratum magnum di medievale eredità.

Su quell’area veniva allestito il mercato e, a giugno, trovava posto la sagra di San Giovanni. In età napoleonica per questioni di igiene la roggia venne ricoperta e nel 1809 De Beauharnais approvò anche un altro progetto che, se fosse stato realizzato, avrebbe modificato l’aspetto di piazza Napoleone: la ricostruzione, su base del progetto ideato da Carlo Amati, del teatro arciducale, realizzato nel 1777 dal Piermarini ma distrutto da un incendio nel 1802. Da piazza Napoleone al Castello visconteo il passo è breve e la curiosità spinge l’immaginazione a dar forma a quella fortezza che venne costruita per volontà dei Visconti agli inizi del Trecento.

Sorgeva lì, dove ora si erge il palazzo della Rinascente, dove migliaia di automobili aspettano che scatti il verde ai semafori di largo Mazzini. Seguendo la volontà dei decreti napoleonici, le mura che cingevano la città e il castello vennero smantellati al fine di perseguire diversi obiettivi, tra cui recintare, con quel materiale, il parco che si stava realizzando proprio in quegli anni, e razionalizzare la viabilità, promuovendo oltretutto la formazione di passeggiate alberate, quelle promenades che venivano realizzate anche a Parigi e a Milano. Dal castello l’itinerario prosegue verso piazza Eugenio De Beauharnais, la nostra piazza San Paolo, e si conclude nella piazza poco distante (Citterio), intitolata alla moglie del viceré, Augusta Amalia: una piazza trionfale, che conduceva direttamente alla Villa reale.