Monza: a tu per tu con l’étoile Mary Garret per il nuovo libro

Mariafrancesca Garritano (in arte Mary Garret), ballerina solista del Teatro alla Scala di Milano, torna a Monza con il terzo libro “Diario".
Ballerina Mariafrancesca Garritano
Ballerina Mariafrancesca Garritano (a sinistra)

Ballerina e scrittrice. Dopo il successo di “La verità vi prego sulla danza” e “50 sfumature di danza”, Mariafrancesca Garritano, (in arte Mary Garret), ballerina solista del Teatro alla Scala di Milano, torna a Monza con la sua terza proposta editoriale, “Diario”.

Monza: a tu per tu con l’étoile Mary Garret, chi è Mariafrancesca Garritano

L’etoile sarà presente sabato 15 ottobre alle 18 allo Studio Danza in via Fogazzaro, 6 per incontrare il pubblico che potrà accedere liberamente alla sala. Il nome della Garritano era balzato alle cronache una decina di anni fa dopo aver denunciato in un’intervista al quotidiano britannico Observer il fatto che molte ballerine soffrissero di disturbi alimentari. Il titolista, calcando la mano, aveva riportato che “Una ballerina su cinque, alla Scala, è anoressica” malgrado l’etoile, classe 1978, non avesse mai accennato in modo specifico al “suo” teatro. La direzione scaligera, però, aveva licenziato la danzatrice per aver leso “l’immagine del teatro e della scuola di ballo”. Sulla questione era intervenuta persino Carla Fracci dichiarando che una ballerina anoressica non potrebbe mai sostenere i lunghi allenamenti giornalieri. La Garritano è stata reintegrata alla Scala dopo una sentenza del tribunale e ora affianca alla danza la scrittura.

Monza: a tu per tu con l’étoile Mary Garret, com’è nato “Diario”

“Diario” è la cronaca delle giornate che descriveva insieme alle sue compagne di danza, quando studiava nella sua città, in provincia di Cosenza, prima di essere ammessa alla Scuola di ballo della Scala.

Quando ero adolescente – racconta – non c’erano ancora i social ma l’esigenza di condividere le emozioni era la stessa di oggi. Per questo mi venne in mente di proporre a tutte le mie compagne di danza un diario, che chiamavo “Camerino dei Sogni”, su cui scrivere tutte insieme. Ogni volta che la lezione di danza terminava, il diario passava a una di noi che lo avrebbe portato a casa per aggiornarlo a modo suo e riportarlo alla lezione successiva, dopo la quale lo avrebbe preso un’altra e così via. Dopo un lavoro di ricostruzione delle nostre memorie, abbiamo provato a far rivivere la nostra storia, dando una raffigurazione di come eravamo e come siamo diventate”. Il libro è un progetto indipendente, con illustrazioni di Alequin.