Mirko Ronzoni da Monza alla vittoria di Hell’s Kitchen Italia

Le telecamere di Sky erano arrivate a prenderlo nelle cucine di un locale di Monza solo pochi mesi fa per portarlo nell’inferno di Hell’s Kitchen Italia: alla fine Mirko Ronzoni ha vinto l’edizione 2015.
Mirko Ronzoni alle prese con una prova di Hell’s kitchen
Mirko Ronzoni alle prese con una prova di Hell’s kitchen

All’inizio c’era suor Germana con i suoi consigli dal convento per le casalinghe del Paese. Tutta sostanza e nessuna charmante apparenza. Oggi i cuochi sono scienziati, ideatori di mode, guru dello stile, più famosi degli attori, più ricercati dei calciatori. La tv è il loro regno, agili e sicuri davanti alle telecamere tanto quanto lo sono a maneggiare pinze e sac à poche. E non importa che siano giovani alle prime armi o temuti baroni della cucina internazionale, il glamour dello chef è un abito che sta bene a tutti.

E così capita che si passi nel giro di un ciak da un piccolo ristorante di città alle cucine infernali più famose del mondo. E vincere la sfida. Mirko Ronzoni di anni ne ha 25, bergamasco di origine, ha tenuto a battesimo il ristorante Carrobiolo di piazza Indipendenza, firmandone il menù a base di sapori forti e materie prime selezionate, prima di fare la valigia quando le telecamere di Sky si sono presentate nel locale per arruolarlo. Destinazione: la seconda edizione di Hell’s Kitchen Italia, di cui è stato decretato vincitore nella puntata andata in onda giovedì 9 luglio.

Era il capo brigata della squadra blu e tutti i giovedì delle ultime settimane è stato alle prese con le sfide ai fornelli e con il carattere demoniaco di chef Carlo Cracco, padrone di casa sullo stile del suo antecedente anglosassone, il terribile Gordon Ramsay. «La mia cucina? Provocante, creativa, stilosa». Così il giovane cuoco descrive la sua tecnica, formata alla scuola alberghiera e nata a dieci anni, grazie a un corso di cucina amatoriale per bambini. Un cuoco free lance, con la valigia in mano e il passaporto in tasca: New York, Londra e Bucarest, amante della moda quanto del burro. La prima un’autentica passione, il secondo un elemento afrodisiaco immancabile – a detta sua.

«Ho deciso di mettermi in gioco a Hell’s kitchen per mettere in risalto la mia immagine e naturalmente le mie doti tecniche», commentava sicuro ammiccando verso le telecamere, nel promo di presentazione del programma. Le idee sono chiare, tanto quanto i colori sfavillanti sfoggiati da Ronzoni fin nel suo arrivo nelle cucine di Cracco. La meta è certa: «Un riferimento internazionale per chiunque faccia il mio mestiere». Un’affermazione ambiziosa, che avrà strappato un sorriso al masterchef Cracco, irritato dai presuntuosi più che da una maionese smontata.«Non sono solo outfit ricercati ma anche tecnica, serietà e concentrazione in cucina», aveva aggiunto Mirko Ronzoni, cercando di rassicurare il severissimo giudice, poco incline a lasciarsi distrarre da orpelli “stilosi”, appunto.