Mesi di litigi per il Forum della cultura a Monza: ma l’Unesco non lo sta organizzando

Alla fine bastava chiedere all’Unesco. Due anni di scontri politici tra Monza, Milano, Roma e Firenze per il Forum della cultura che non c’è: se ne parla forse nel 2016, dice Parigi. Intanto un patrocinio. E tante, tante bollicine.
Monza, il Forum Unesco 2011 in Villa reale
Monza, il Forum Unesco 2011 in Villa reale Fabrizio Radaelli

Alla fine bastava chiedere a Parigi: state organizzando il Forum della cultura per il 2015? No. Ma nel 2016 lo farete a Monza? Chissà, difficile dirlo, risponde l’Unesco. Perché a distanza di un anno dal forum strappato dalla Firenze dell’ex sindaco Renzi a Monza quel che resta di un polemica che ha tenuto banco tra Roma e Milano – il parlamento e la Regione Lombardia – resta poco. Tranne un patrocinio pallidino prima di un weekend di bollicine a pagamento.

Un po’ di ordine. Anno 2009, mese di settembre, il colpaccio di casa Piermarini (la Villa reale di là dal restauro): l’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura sceglie Monza per il primo Forum mondiale della cultura e le industrie culturali. Ah però. E poi giugno 2011: il bis. Il secondo Forum mondiale è di nuovo di casa nell’ex dimora di tre secoli di sovrani europei. Ah però. Poi nel 2013 nulla, nonostante fosse previsto un appuntamento biennale. Peccato. Arriva il 2014 e l’Unesco torna, ma sceglie Firenze.

Un anno fa esatto, dal 2 al 4 ottobre. Ahia. Non foss’altro perché è la città che è stata governata dal presidente del consiglio Pd Matteo Renzi e dalle parti del Pirellone c’è la Lega più Forza Italia di Maroni. Che presto sente l’odore della carne della polemica e aggredisce, accusando il risciacquo di panni in Arno di furto politico.
Ne nasce un buffo (o forse patetico) scambio di accuse, che è sembrato il capitolo non scritto del Signore degli anelli: le due torri di palazzo Lombardia e della cupola del Brunelleschi ridotte a singolar tenzone per lo scippo del Forum.

Tra novembre e dicembre dello scorso anno la disputa che per esempio ha fatto dire all’assessore alle culture della Lombardia (Cristina Capellini) che “per evitare l’ennesima figuraccia internazionale, il Governo” si sarebbe dovuto subito fare “promotore dell’emendamento alla Legge di Stabilità, che prevede il cofinanziamento del Forum da parte dello Stato, rimediando in extremis a una grande mancanza di interesse per uno dei principali eventi promossi da Regione Lombardia per l’Expo”.

S’era dato da fare tra gli altri il parlamentare vimercatese Roberto Rampi, cofirmatario all’epoca di un ordine del giorno (approvato) con cui si impegnava “il Governo affinché” prevedesse “un sostegno al Forum Unesco, programmato per il 2015, in occasione dell’Expo, nella Villa reale di Monza”. Nel tutto per 500mila euro di spese di organizzazione che si spera non siano mai entrate a bilancio a Roma, dal momento che il Forum del 2015 non esiste. Era la fine di una lunga polemicuccia politica che era passata persino dalle parole di Scanagatti, nel 2013: «Nessun regalo al sindaco toscano Matteo Renzi, come qualcuno si era messo a urlare – aveva detto allora – Semplicemente Firenze, se lo vorrà, potrà recuperare l’edizione 2013 che non si è potuta svolgere a Monza perché i lavori di restauro della Villa erano già in corso».

Poi i lavori sono finiti, in realtà Firenze ha accolto il Forum nell’ottobre 2014 proprio mentre veniva inaugurata la Villa reale restaurata (ma che vuoi farci, mica si può prevedere tutto) e nel 2015 sarebbe dovuto tornare a casa. Si fanno i conti senza l’oste, evidentemente.

A Roma non sembrano saperne granché: in un paio di occasione gli uffici capitolini dell’Unesco hanno risposto di non sapere nulla, in questi mesi. All’ombra della Tour Eiffel invece le risposte le hanno.

“lI n’y aura pas de Forum mondial sur la Culture et les Industries Culturelles en 2015. Pour ce qui est de 2016, l’Unesco et l’Italie sont en train d’examiner la possibilité et les modalités, mais rien n’est décidé pour le moment”: non ci sarà il Forum nel 2015, ha risposto al Cittadino lunedì l’Unesco, per il 2016 l’organizzazione e l’Italia stanno esaminando la possibilità e le modalità, ma non c’è niente di deciso. Quindi: uno, chissà che faranno i 500mila euro. Due, chissà di cosa hanno parlato politici e assessori regionali e parlamentari per due anni. Tre: non è che ci siano certezze per il futuro.

Tranne una: non è quei 500mila euro per i quali era stato impegnato il governo siano rimasti parole al vento, dal momento che lo stesso onorevole Rampi riferisce che in estate gli era stato confermato dal ministro Dario Franceschini l’inserimento effettivo dei fondi nei capitoli del bilancio dello Stato. «Devo capire cosa sia successo nel frattempo» dice al telefono in questi giorni, interpellato sull’estinzione del Forum dall’agenda.

Nel frattempo l’Unesco ha benevolmente dato il patrocinio a una due giorni in Villa reale organizzata dalla Regione Lombardia, giovedì 22 e venerdì 23 ottobre. Tema: “Patrimonio immateriale: mestieri e culture che fanno futuro”.

Qualunque cosa voglia dire parlano – tra i tanti – giovedì Massimiliano Tarantino (segretario generale Fondazione Giangiacomo Feltrinelli), Eva Cantarella (New York University Law school), Pietrangelo Buttafuoco (giornalista e scrittore) e venerd’ Chiara Bortolotto e Philippe Daverio. In mezzo anche un filmato sul treno rosso del Bernina per parlare del programma Eat (Etnografie Alimentari Transfrontaliere). Davvero.

Nel frattempo però si può brindare. Sabato 24 ottobre la finale del primo International sparkling awards, il premio internazionale per gli spumanti metodo classico organizzato dalla Regione Lombardia insieme all’Associazione italiana sommelier.

Dalle 16 alle 20 la degustazione dei vini premiati (da chi? Occorre guardare su isamilan.com, sito piuttosto fané per essere di pochi mesi fa sul quale si possono completare anche degli acquisti) e un percorso storico con i menù di casa Savoia oltre a una mostra di calici realizzati da giovani designer. Insomma: un brindisi alla cultura. Anche senza l’Unesco.