L’Urban center di Monza affidato alla Danza Immobile fino al 2028

La giunta di Monza affida l’intero edifico dell’Urban center alla Danza Immobile fino al 2028: dodici anni di concessione per creare il Centro delle arti. Il Comune spende 5 milioni di euro. Ecco di cosa si tratta.
Corrado Accordino, direttore artistico della Danza Immobile
Corrado Accordino, direttore artistico della Danza Immobile Fabrizio Radaelli

Non solo il Binario 7, ma l’intero Urban center: via libera definitivo dell’amministrazione comunale alla proposta di project financing dell’associazione La Danza Immobile per la gestione dell’edificio alle spalle della stazione ferroviaria. La giunta Scanagatti affida gli spazi alla realtà diretta artisticamente da Corrado Accordino per dodici anni, fino al 2028: un’operazione che per l’amministrazione comunale vale la spesa complessiva di 5,5 milioni di euro, distribuita in tutto l’arco della concessione.

L’aggiudicazione definitiva arriva a qualche mese di distanza dall’apertura della procedura di pubblico interesse: di fatto La Danza Immobile ha fatto una proposta che il Comune ha ritenuto accettabile, poi ha aperto una gara per verificare se fossero realtà interessate al progetto con un ribasso di costi. Così non è stato e adesso si passa alla fase operativa: dal primo agosto del 2016 al 31 luglio del 2028 l’Urban center passa all’associazione in concessione.

La maggior parte della spesa pubblica è destinata alla gestione, circa 400mila euro l’anno, ai quali si aggiungono 500mila euro di contributo comunale per collaborare ai lavori di riqualificazione dell’Urban center. Tra i progetti prioritari ci dovrebbe essere il recupero della sala E per farne anche una seconda sala teatrale.

Le premesse annunciate un anno fa da Gregory Bonalumi, responsabile dell’amministrazione della Danza Immobile, erano quelle di farsi carico dell’edificio complessivamente, recuperare le strutture, sistemare gli impianti, creare convegni, rassegne, incontri di letteratura, economia, uno spazio per il teatro di nicchia, la sperimentazione, nuove aule per l’insegnamento – sono 650 gli allievi annuali medi nelle varie sedi utilizzate dalla Scuola delle arti, altra anima della Danza Immobile.

E poi? «Uno spazio di coworking attrezzato, gratuito, per le realtà non profit», aveva detto Bonalumi un anno fa elencando le ipotesi su cui stavano lavorando, oltre a consulenze gratuite per le associazioni e il mondo non profit in cui avere servizi su fisco, paghe, informatica, Siae, Enpals e molto altro, inclusa la rinascita di Radio Binario 7.