Lissone, Leonardo e l’Ultima cena I designer realizzano le tredici sedie

Sono tredici designer, tredici critici, tredici fotografi. E tredici sedie. Quelle dell’Ultima cena di Leonardo Da Vinci, che in un progetto ospitato dal Museo d’arte contemporanea di Lissone (insieme al Comune) hanno preso vita grazie a un progetto di Ghigos Ideas e una serie lungo, infinita e importante di partner.

Sono tredici designer, tredici critici, tredici fotografi. E tredici sedie. Quelle dell’Ultima cena di Leonardo Da Vinci, che in un progetto ospitato dal Museo d’arte contemporanea di Lissone (insieme al Comune) hanno preso vita grazie a un progetto di Ghigos Ideas e una serie lungo, infinita e importante di partner.

Detto d’un fiato, « si tratta di una mostra che reinterpreta un’opera d’arte emblematica, l’Ultima Cena di Leonardo, provando per una volta a guardare “oltre” quella scena tante volte rappresentata… in particolare 13 designer sono stati invitati a intuire, e a tratteggiare con il dovuto rispetto, le 13 sedie che accoglievano gli Apostoli e Gesù, dando la loro personale interpretazione per queste sedute così simboliche.

Il quadro ci svela così un aspetto sempre celato, quel lato nascosto che ognuno di noi può solo provare a immaginare: quel “retro” sicuramente presente, ma mai dipinto».

Scegliendo i designer che «rappresentano uno spaccato della nuova generazione italiana» e mettendo al centro della scena «una figura carismatica e fondamentale per la storia del design italiano come Alessandro Guerriero», cioè il fondatore di Alchimia che quest’anno festeggia i settant’anni di vita.

Dopo l’anteprima a Milano Design Week 2013, le sedie oggi sono realtà grazie al lavoro delle botteghe degli artigiani di Lissone.Si tratta di uno dei progetti più importanti del Mac, il Museo d’arte contemporanea di viale Padania 6, da quando il sindaco Concetta Monguzzi e l’assessore alla cultura Elio Talarico hanno affidato la direzione artistica ad Alberto Zanchetta, almeno sul fronte design, uno dei settori di investimento di Lissone per il rilancio del legno arredo e della centralità della Brianza.

«Il titolo della mostra, (1:13), gioca sulla duplicità dei riferimenti storici e iconografici: da una parte il Cenacolo (perché “1” è il capolavoro di Leonardo) e dall’altra il Vangelo di Giovanni, più precisamente il capitolo 13,12-30 (che fa riferimento all’ultima cena). Ovviamente 13 sono anche i designer- commensali e le altrettante sedie qui “ricostruite”». Cioè Alberto Biagetti (Giuda Iscariota), PG Bonsignore (San Simone Zelota), CTRLZAK (San Bartolomeo), Lorenzo Damiani (San Tommaso), Ghigos Ideas (San Giacomo Maggiore), Gumdesign (San Giuda Taddeo), JoeVelluto (San Giacomo Minore), Alessandro Marelli (San Pietro), Elena Salmistraro (San Giovanni), Brian Sironi (Sant’Andrea), Sovrappensiero (San Matteo), Alessandro Zambelli (San Filippo).

«I dodici designer prenderanno quindi posto intorno a una figura carismatica e fondamentale per la storia del design italiano e a cui è stato riservato il ruolo principale: Alessandro Guerriero (al quale è stata affidata la sedie di Gesù Cristo).

La mostra apre sabato 19 ottobre con inaugurazione alle 17 e sarà aperta fino al primo dicembre. Ha anche un sito, per saperne di più e per leggere, per esempio, l’intervento di monsignor Sergio Ubbiali, tra gli altri: è tredicisedie.it.