Il museo del design verso Monza Ecco il Belvedere della Villa reale

Da Monza a Milano e ritorno: la Triennale si prepara a portare in Villa reale il museo permanente del design. Sarà al Belvedere, insieme ad altri progetti. La fondazione di Milano lo racconta e guarda al 2016, con il ritorno dell’Esposizione internazionale da aprile a settembre.
Il Belvedere della Villa reale di Monza dove sarà allestito il museo del design
Il Belvedere della Villa reale di Monza dove sarà allestito il museo del design Fabrizio Radaelli

Le prime conferme sono arrivate da Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio, e da Attilio Navarra (Nuova Villa reale Monza): nella cerimonia di consegna dei lavori di restauro della reggia di Piermarini hanno detto a due voci che lassù, al Belvedere, ci sarà il Museo del design della Triennale di Milano.

Dieci giorni dopo è la stessa Triennale a ribadire il progetto che prenderà corpo all’ultimo piano della Villa reale da settembre e che si prepara a ratificare, non solo formalmente, il ritorno a Monza di un suo pezzo di storia, la Biennale delle arti decorative che nel corso del Novecento si è trasformata in Esposizione internazionale di Milano.

Un passo alla volta. Sarà la Camera di commercio attraverso l’operazione Triennale a organizzare l’ultimo piano – forse il più suggestivo perché meno scontato – della reggia di Monza. Un progetto diventato realtà in tempi molto stretti, con l’ingresso della Camera monzese nella fondazione milanese come socio. Nei duemila metri quadri dell’ultimo piano della Villa sarà allestito il museo permanente del design, ma non solo: sono previsti anche uno spazio dedicato ad attività espositive temporanee, sempre collegate al mondo del design e dell’imprenditoria del territorio e la scuola “reputazionale” dell’impresa, con seminari e corsi gratuiti destinati soprattutto al mondo agli imprenditori brianzoli dove poter entrare in contatto con i protagonisti del settore e respirare aria internazionale. Una scuola di formazione a lungo progettata dalla Camera di commercio, che aveva ipotizzato anche l’utilizzo del Mirabellino.

Il museo? «Un progetto che stiamo costruendo – fanno sapere dalla Triennale presieduta da Claudio De Albertis – Negli spazi della Villa reale presenteremo la nostra collezione permanente del design italiano: saranno gli spazi della storia del design». Una prospettiva che altrove ha già trovato compimento, come al museo del design di Gent, in Belgio, dove nella parte permanente degli allestimenti Milano e la Brianza sono molto presenti.

«La Villa reale è un posto straordinario, di grande fascino – aggiunge De Albertis – Stiamo cercando la soluzione migliore possibile». Soprattutto in prospettiva: «Tornare a Monza per la Triennale significa recuperare le radici. E lo è anche nell’ottica del 2016, quando dopo vent’anni la fondazione organizzerà di nuovo l’Esposizione internazionale».

Cioè l’erede diretta della Biennale delle arti decorative nata a Monza nel 1923 e trasferita a Milano dieci anni dopo. Nel dopoguerra la rassegna si è trasformata in Esposizione internazionale ed è riconosciuta dal Bie (Bureau international des expositions, lo stesso che assegna e gestisce gli Expo). L’ultima, nel 1996, la prossima nel 2016, con Monza protagonista.

Sarà la ventunesima edizione e si intitolerà “21st century. Design after Design”. Con un progetto aperto: nei mesi scorsi la fondazione ha aperto «un dibattito pubblico sui contenuti del concept della grande esposizione internazionale della Triennale di Milano – come scrive la Triennale stessa – La Triennale si riallaccia alla sua tradizione storica, ma con un forte carattere innovativo, estendendone la partecipazione a realtà quali città, regioni, università, imprese, design center, giovani designer. La seconda novità consiste nel allargare l’Esposizione oltre la sede storica della Triennale ed estenderla ad altre sedi, altrettanto prestigiose, che coinvolgeranno l’intera città e consentiranno un numero considerevole di partecipazioni e di declinazioni del tema a partire dalle più diverse radici culturali».

Come l’Hangar Bicocca, il Museo delle Culture, la Fabbrica del Vapore a Milano. E la Reggia di Monza. «Il design produce prima di tutto funzioni e relazioni – ha scritto Silvana Annicchiarico, direttrice del museo del design, in un contributo che accompagna la fase aperta della progettazione dell’Esposizione – Cioè modi di essere nel mondo. Per questa via fa ciò che anche la politica dovrebbe fare: prospetta agli uomini possibili modi di vivere e di tessere rapporti sociali». Rapporti che passeranno anche da Monza tra poco meno di due anni: l’Espsizione è in programma dal 2 aprile al 12 settembre del 2016.