Il cinema è diventato un alieno?

Biglietti venduti dimezzati, i grandi film che mancano e non vengono promossi, le sale vuote. Tranne che per le rassegne d'essai, e il teatro. Il cinema è un alieno?
I gremlins al cinema (a vedere Biancaneve e i sette nani) nel film cult del 1984

Il buio in sala, con quell’unico fascio di luce proiettato sopra le teste degli spettatori e il crescendo di suoni che pian piano trasportano la sala nel mondo immaginato dalla finzione cinematografica: la magia del grande schermo, quella che dal lontano 1895 ha saputo portare nelle sale un numero incalcolabile di spettatori, sembra che in questo ultimo periodo abbia perso il suo fascino, nonostante le restrizioni si siano allentate e il ritorno alla capienza massima delle sale. 

A dimostrazione che il cinema come evento sociale abbia perso decisamente la propria forza attrattiva sono i dati rilasciati dall’Associazione nazionale esercenti cinema che nell’ultimo report (rilasciato il 17 aprile) delineano un calo drammatico sia degli incassi – il 58% in meno rispetto al 2019 – sia dei biglietti venduti, in ribasso del 61% rispetto allo stesso periodo pre pandemico. La tendenza è confermata anche dalle voci che arrivano dalle sale presenti sul nostro territorio, cinema di comunità gestiti con passione da gruppi di volontari spinti dalla volontà di proporre un servizio ai propri concittadini ma non solo. 

Cinema? Manca il prodotto

I motivi di questa disaffezione del pubblico al grande schermo sono diversi secondo i curatori di queste sale: «Sicuramente il fattore più importante è la mancanza di prodotto – spiega Gianni Spinelli del cine teatro Nuovo di Arcore -. Quando sono usciti film importanti la gente ha risposto ma in generale le case cinematografiche stanno rinviando l’uscita di grandi produzioni». Proprio questa sembra la causa più importante: «Perché è un cane che si morde la coda – commenta Marco Bramati del San Luigi di Concorezzo -. Vista la situazione non escono titoli di grande richiamo ma se questi non escono è difficile che si torni a riempire le sale». 

E infatti le poche pellicole a cartello con nomi di registi e attori importanti hanno ancora avuto grande seguito: «Si pensi che noi abbiamo proiettato “Batman” alla quarta settimana e nonostante questo la sala si è riempita – racconta Giovanni Paolo Giani del cineteatro Ars di Cornate -. Se le case promuovessero e iniziassero a distribuire più film importanti le persone potrebbero tornare al cinema». 

Il film a domicilio

Altro fattore che incide sulle presenze in sala è anche il cambiamento di abitudine rispetto alla fruizione delle opere cinematografiche: «Alcuni titoli sono stati lanciati direttamente sulle piattaforme streaming – continua Spinelli -. Altri invece sono stati resi disponibili a poche settimane di distanza dall’uscita sul grande schermo. E certamente questo non aiuta i cinema. Le persone possono avere a disposizioni titoli nuovi direttamente a casa propria e li possono guardare da un qualsiasi dispositivo». 

«Questo va a rompere la tradizione della proiezione cinematografica come evento sociale – spiega Bramati -. Al cinema si va in compagnia, il film si guarda assieme e si commenta, sarebbe brutto se andasse perso questo fattore. Per questo attendiamo che vada in porto il disegno di legge che prevede che un film uscito nei cinema non possa essere trasmesso sulle piattaforme prima di novanta giorni». 

Il crollo dei prezzi ai cinema

Un dato che potrebbe confermare questa crisi potrebbe essere il calo dei prezzi del biglietto che si registra nei multisala del territorio. Se un biglietto a The Space Cinema di Vimercate prima della pandemia non costava meno di 8 euro, al momento lo si può trovare a 4,90 euro, in ogni giorno della settimana. Analoga la situazione al Movie Planet di Busnago dove a maggio 2020 un biglietto poteva arrivare a costare anche 10 euro mentre oggi lo si può acquistare a 5,90. 

La qualità è la risposta?

Meno drammatica sembra invece essere la situazione per le sale che offrono una programmazione meno commerciale e più ricercata come il piccolo cinema del Bloom di Mezzago. 

«Anche noi stiamo risentendo un po’ della situazione ma il calo è meno importante rispetto al dato nazionale – spiega Cecilia Castellazzi -. La nostra è una programmazione tendenzialmente di cinema d’essai e le persone continuano a partecipare seppur meno numerosi. Tanto sa facendo anche il modo in cui li proponiamo con serate che prevedono anche momenti di discussione e a volte anche l’incontro con l’autore. Le case di produzione stanno però spingendo poco anche sulla promozione dei film. Tante volte dobbiamo essere noi a farla». 

Anche altri cinema del territorio stanno spingendo per dirottare parte di programmazione su pellicole più ricercate e momenti di condivisione. Il cinema Nuovo di Arcore il giovedì promuove le rassegne di cinema d’essai e anche a Cornate la volontà per il prossimo anno è quella di proporre anche delle serate dedicate al cineforum. 

Il teatro al posto dei film

La disaffezione del pubblico verso il cinema non si riscontra invece per quanto riguarda gli spettacoli teatrali. Le stesse sale che durante le proiezioni rimangono tendenzialmente vuote si riempiono invece quando sul palco entrano in scena gli attori dal vivo: «Da questo punto siamo molto contenti – spiega dal San Luigi Marco Bramati -. Il nostro obiettivo è di essere un polo d’attrazione e aumentare l’offerta e sta succedendo. La nostra stagione del Sacro è andata molto bene con il pubblico contento e spettacoli che hanno definito un livello alto di qualità. Presenteremo presto una nuova stagione con spettacoli validi, nel solco della grande tradizione». 

Anche ad Arcore gli spettacoli teatrali hanno riempito la platea: «Paradossalmente il teatro ancora funziona – conferma Gianni Spinelli per Arcore -. Abbiamo registrato una gran voglia di tornare a teatro con spettacoli che sono andati completamente sold out».