Il Bloom di Mezzago compie 30 anni: una settimana per festeggiare

Buon compleanno Bloom. Il locale di Mezzago compie 30 anni e festeggia da martedì 16 maggio con materiale storico e d’archivio, incontri, cinema e naturalmente la musica: il 19 maggio torna God save the Bloom, domenica 21 gran finale con “30 anni dalla parte del palco”.
Vimercate, Mostra Bloom in Villa Sottocasa per i 25 anni
Vimercate, Mostra Bloom in Villa Sottocasa per i 25 anni archivio/Spinolo Massimo

“Il Bloom di Mezzago, dove hanno suonato i Nirvana”. Sì, corretto. Ma anche basta. Perché un locale non va verso i trent’anni solo per un concerto (che poi sono stati due). Per quanto storico. Per quanto mitico. Per quanto trampolino di lancio per tante belle cose che sono successe da quel ’91 (e prima nell’89) in avanti. Fino a oggi.

Il Bloom di Mezzago, il club che è cresciuto e resiste nei locali di via Curiel 39, sta per compiere trent’anni: 1987-2017 trent’anni dalla parte del palco, dicono loro; trent’anni nuotando controcorrente con l’abilità di non andare a fondo anche nei momenti più difficili; trent’anni senza andare fuori tempo avrebbe potuto commentare uno come Enzo Jannacci, che da quel palco non è mai passato mentre ci si sono fermati i brasiliani Selton che le storie del cantautore milanese le hanno cantate in portoghese. Questo per dire che ok Kurt Cobain, ma il palco del Bloom ne ha viste tante. E non potrebbe essere altrimenti tra musica, cinema, happening, mostre, dibattiti, incontri.

I festeggiamenti scattano il 16 maggio, il giorno in cui ricorre l’inaugurazione: in programma una settimana di eventi “per tutti quelli che hanno vissuto il Bloom poco o tanto, per quelli che l’hanno sognato o sognano, per quelli che vivono la musica, l’arte, la cultura e la partecipazione… per quelli che vivono”, dicono da Mezzago.

Da martedì Work in Progress con materiale storico e d’archivio sul compleanno, giovedì 18 maggio inaugurazione della mostra con installazioni dal titolo “30 anni dalla parte del palco e delle transenne” con ospite musicale a sorpresa. Mercoledì 17 tocca alle poltroncine rosse del cinema per il documentario “Cobain: Montage of heck” di Brett Morgen, mentre nei tre giorni successivi c’è “Gimme danger” di Jim Jarmusch, il docufilm su Iggy Pop e gli Stooges. E poi c’è la musica.

Il 19 maggio ritorna God save the Bloom, la rassegna che va in scena ogni cinque anni. “Molto più che un festival, molto più che una festa”, dice la presentazione.


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Nel 2012, all’altro compleanno già storico dei 25 anni, dalla torta erano usciti gli Afterhours (di Manuel Agnelli, che sul palco mezzaghese è salito fin dagli esordi e per questo esibisce spesso la maglietta col fulmine) e un libro.
Nell’anno 2017 la scaletta prevede Punkreas, sulle scene più o meno dagli stessi anni del Bloom, con una line up rinnovata e con un “Lato ruvido” (2016), I’m not a Blonde (duo femminile arty-electro-pop), Paolo Gerson, i brianzolissimi Water Tower, in giro con il loro ska-punk più o meno dagli stessi anni dei Punkreas, Kissing Venus (modern hard rock), Backseat Boogie (rock’n’roll), Diego Deadman Potron, esperienza da one man band e blues graffiante. Dalle 22 con ingresso gratuito. Presenta Matteo Galbusera, dj set The Basement feat Rain Dogs.

Gran finale il 21 maggio con “30 anni dalla parte del palco”, l’incontro di tanti ospiti per ripercorrere la storia del luogo. È l’occasione per presentare il trailer del docufilm “The Bloom movie” realizzato dai registi Filippo d’Angelo e Ezio Riboni per Kult Generation Daf Production e in uscita a novembre. Oltre a loro, partecipano Mario Ruggeri di Rumore, Fulvio De Rosa (Live Club Shining) e Max Pirotta tra i fondatori del Bloom. Modera Davide Facchini di Radiopopolare. Che a seguire, dalle 19 con Luca Gattuso, trasmetterà in diretta la trasmissione Sunday blues nell’edizione speciale “Sunday Bloom”. Sulla terrazza maxischermo e ristorazione, nel piazzale il torneo di beach volley.

A Mezzago il trentesimo compleanno era già arrivato in tutte le case sotto forma di calendario, quello storico realizzato dalla Pro Loco e quest’anno dedicato agli “sviluppi incontrollati” del club. In copertina, come era stato per il libro, Henry Rollins in concerto.