Fotografia: i talenti della rivista Ferrania (1947-67) in mostra a Monza

La mostra "Diventeranno famosi" organizzata per il Photofestival racconta la rivista e gli esordi di autori come Berengo Gardin e Quilici.
Photofestival a Monza: Folco Quilici. Polinesia. Sosta di una goletta in un approdo in un'isola sotto vento. 1963
Photofestival a Monza: Folco Quilici. Polinesia. Sosta di una goletta in un approdo in un’isola sotto vento. 1963 (dettaglio)

Per vent’anni è stata la rivista più colta del panorama fotografico in Italia: dal 1947 al 1967 un punto di riferimento per molti degli autori che proprio in quegli anni si stavano facendo strada nel panorama non solo nazionale e si sarebbero affermati nel corso della seconda metà del Novecento.

Il periodico era Ferrania, diretto peraltro da Guido Bezzola, poi ordinario di letteratura italiana all’università degli studi di Milano – giusto per definire i contorni di un approccio alla fotografia nutrito di solide basi culturali. La sua parabola e soprattutto i suoi fotografi sono i protagonisti della mostra che apre venerdì 16 settembre (inaugurazione alle 18) alla Galleria civica di via Camperio a Monza, a cura della Fondazione 3M e all’interno dell’infinito programma del Photofestival di Milano, che a alcuni anni esce dai confini della città della madonnina.

I talenti di Ferrania alla Galleria civica di Monza

La mostra rimane aperta fino al 23 ottobre e raccoglie 74 scatti fra ritratti, paesaggi e lavoro di ricerca di 74 fotografi passati dalle pagine di Ferrania (il nome deriva dal produttore di pellicole che la finanziava, il primo a creare in Europa film a colori): si intitola “Diventeranno famosi” e mostra gli esordi di esponenti del circolo La bussola come Giuseppe Cavalli e Giuseppe Balocchi o La gondola (Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter), studiosi come Italo Zannier e Alfredo Camisa, professionisti come Mario De Biasi – al quale è stata dedicata pochi anni fa una monografica proprio alla Civica – e Folco Quilici, donne come Carla Cerati e Chiara Samugheo, grandi creativi come Mario Giacomelli e Luigi Veronesi, che curava anche la grafica della rivista. Dopo l’inaugurazione la Galleria sarà aperta da martedì a venerdì in orario 15-19, sabato e domenica 10-13 e 15-19.

Dopo Monza, fotografia a Desio

Uno sguardo sul passato a Monza, uno sul futuro a Desio, a Villa Tittoni Traversi, che ospita (ma non subito) un altro appuntamento dell’agenda del Photofestival: sarà la mostra “Reflection of the soul. The inner and outer through image” quella ospitata in via Lampugnani 62 con inaugurazione l’1 ottobre e allestimento solo fino al 16. Sarà un progetto di MA-EC Gallery con i lavori di fotografi che provengono dall’Europa e dalla Cina. “Attraverso le loro fotografie, che registrano in modo nuovo ciò che è inconsueto, si ha una variegata esposizione di mondi personali, di interpretazioni della realtà e dell’attualità violentemente segnata dal presente che allo stesso tempo si fanno specchio del sentire in cui anche l’osservatore può riflettere e riflettersi”.

Il Photofestival oltre Monza e Brianza

Più in generale la 17esima edizione del festival di fotografia ideato e organizzato da AifAssociazione italiana foto & digital imaging ha in programma oltre 150 mostre tra Milano e Lombardia dal 14 settembre al 31 ottobre. “Ricominciare dalle immagini. Indagini sulla realtà e sguardi interiori” è il filo conduttore dalla rassegna dedicata alla fotografia d’autore che intende invitare “a riflettere sull’importanza dell’obiettivo fotografico per osservare il mondo, e noi stessi, con occhi diversi”.
In sedici edizioni, dicono gli organizzatori (che conta sulla direzione artistica di Roberto Mutti, storico, critico e docente di fotografia, attualmente presso l’Accademia del Teatro alla Scala e l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano), il festival ha presentato 1.650 mostre fotografiche, 1.600 autori italiani e stranieri e 707 diversi spazi espositivi. Un anno fa, a Monza, era stato il turno di “Giovanni Verga scrittore fotografo” e “Il suono dell’immagine”.