Concluso con le premiazioni a Seregno il concorso di arti visive San Giuseppe

La cerimonia è stata ospitata dalla sala Minoretti di via Cavour. Il primo posto nella categoria a tema, individuato in "Madre Terra", è andato a Regina Anzalone
Promotori e vincitori dopo la premiazione

La sala Minoretti di via Cavour a Seregno ha ospitato venerdì 17 giugno la premiazione dei vincitori della settima edizione del concorso di arti visive San Giuseppe, manifestazione che il circolo culturale San Giuseppe, la più antica associazione locale, essendo stata fondata nell’ormai lontano 1888 per iniziativa del patriarca Paolo Angelo Ballerini, è tornato a calendarizzare, dopo il biennio sabbatico imposto dall’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Covid 19. Il premio master, legato al tema “Madre Terra”, è andato all’opera “Anima Mundi” di Regina Anzalone, mentre Aurora Vettori, con “Albero cosmico”, ed il collettivo del centro diurno, con “Rinascita”, si sono guadagnati una menzione di merito. Il premio basic, a tema libero, lo hanno vinto ex aequo Rita Bagnoli, con “Frammenti d’acqua sospesi”, e Maurizio Mariani, con “Creazione, spirali cromatiche attive e passive”. Il premio del pubblico, infine, è stato assegnato a Marco Caimi, con “Orobie”. La giuria era composta da Rosy Colombo, presidente del circolo culturale San Giuseppe, Pierluigi Cocchi, presidente della famiglia artistica seregnese, e Gennaro Mele, artista.

Concorso San Giuseppe: i commenti dei protagonisti


Tra gli intervenuti alla cerimonia conclusiva, il sindaco di Seregno Alberto Rossi ha elogiato il circolo culturale San Giuseppe, per essere tornato ad organizzare la manifestazione, «un segno della volontà di ripartire, dopo le fatiche che conosciamo degli ultimi 2 anni». Dal canto suo, Gennaro Mele ha spiegato come la giuria sia stata «colpita dall’opera di Anzalone, un mix tra pittura e scultura, ed anche dalla presentazione allegata dall’artista». Anzalone, infine, ha sottolineato l’importanza del tema “Madre Terra“: «Mi ritrovo nella fase di gravidanza, in cui per me la natura è vita. Ho pensato a come sarà il mondo in cui proietteremo i miei figli. Con “Anima Mundi”, la mia opera, ho cercato di trasmettere la mia emozione e penso che il messaggio sia arrivato».