Arte: i sogni indispensabili di Casiraghy alla LeoGalleries

La LeoGalleries di Monza ospita una mostra speciale di Alberto Casiraghy, l’editore di Pulcinoelefante: le sue opere personali oltre i celebri libretti d’artista.
Una delle opere di Alberto Casiraghy in mostra a Monza (dettaglio)
Una delle opere di Alberto Casiraghy in mostra a Monza (dettaglio)

Per una volta ha deciso di non accontentarsi del lavoro dello scriba dell’arte, dell’amanuense moderno della carta stampa, per prendere fiato: a pieni polmoni. Così è nata la mostra “Ci sono sogni indispensabili” che vede protagonista per le prossime settimane Alberto Casiraghy alla LeoGalleries di Monza.

Un luogo per lui così familiare per pensare di mettersi comodo e per una volta, tra il pulcino e l’elefante del Pulcinoelefante che l’hanno reso un protagonista del libro d’artista quantomeno italiano, fare vincere il pachiderma: ci sono rare opere di grandi dimensioni nella mostra che la galleria di via De Gradi ha preparato per l’ultimo scorcio del 2021.

Arte: i sogni indispensabili di Casiraghy alla LeoGalleries
Una delle opere di Casiraghy in mostra

A partire dal 4 dicembre e fino al 15 gennaio i lavori di Casiraghy racconteranno appunto i “Sogni indispensabili”, sotto la curatela di Giovanna Canzi. “Sogni”, prima di tutto, perché la grande piscina dell’immaginazione in cui nuota l’artista-editore osnaghese è sempre la stessa, per passione: l’eredità dettata dalla stagione del surrealismo che ha lasciato infiniti salvagenti a cui aggrapparsi nel mondo dell’arte (e non a caso nelle sue chiacchiere non è così raro che compaia l’amicizia – per quanto possibile – con Arturo Schwarz, uno dei più importanti conoscitori, collezionisti e studiosi del movimento) e quello spigolo impazzito delle arti (al plurale) del Novecento che è stata la patafisica, di madre nota (Alfred Jarry) e padre inafferrabile, risucchiato tra gli infiniti rivoli dell’Oulipo francese e italiano e del suo più grande interprete sotto le alpi, Enrico Baj.

L’arte di Casiraghy si traduce ora in una ventina di opere di diverse dimensioni, realizzati con tecnica mista, “a conferma del nuovo cammino intrapreso dall’editore di Osnago”, scrive la galleria monzese. “Popolate dal suo arsenale fantasioso – zebre, arcobaleni, scale che raggiungono il cielo e misteriosi occhi dal sapore surreale – le opere di Casiraghy ci invitano a entrare in un mondo parallelo sospeso fra sogno e realtà”, l’insegna di un universo della creazione che da un secolo almeno a questa parte non ha mai smesso di generare ammirazione.

“Ogni nuovo mattino, uscirò per le strade cercando i colori. Se Cesare Pavese si affacciava al mondo per scoprire pigmenti policromi da trattenere nel cuore, Alberto Casiraghy attinge agli abissi dell’anima scoprendo una tavolozza di tonalità e sfumature – si legge nel piccolo e originale catalogo firmato da Giovanna Canzi – Il rosso vermiglio, il giallo indiano, l’azzurro di un cielo sciacquato da ogni temporale si abbracciano in un vortice luminoso dando vita a una gioiosa danza del colore. Scoperti dentro di sé nel momento della nostra prigionia pandemica, i colori di Alberto sono la cifra più significativa dei suoi nuovi disegni che regalano al noto editore un nuovo epiteto: artista. Elogio alla propria libertà, i suoi disegni oscillano fra l’astrattismo e il figurativo giocando con elementi ricorrenti. Primi fra tutti quei piccoli occhi che ci stupiscono, ci interrogano, ci osservano silenziosi permettendo un dialogo interiore con il mistero che attraversa ogni vita”.

Alla mostra che sarà inaugurata domenica a Monza faranno da corollario anche alcuni “che trovano nel colore, nella creatività, nella gioia di inventare il proprio filo rosso”, scrivono le galleriste Daniela Porta e Grazia Casiraghi. Il primo tra poco più di una settimana, domenica 12, alle 16, quando Giovanna Canzi e Alberto Casiraghy presenteranno i libri realizzati da Silvia Frigerio e Mascia Arienti durante i laboratori Labo Gatto Meo svolti sia nel loro spazio di Seregno, sia alla Fondazione Rossini Art Site. “Veri e propri libri d’arte, fatti a mano con un continuo colloquio fra vista e tatto, che creeranno un cortocircuito visivo con le opere esposte”.

Domenica 16 gennaio invece dalle 16 la presentazione di “Emilio i rospi le stelle”, con illustrazioni di Alberto Casiraghy su testo di Maria Rosaria Valentini (Giraffe Bianche).