Vimercate, fondo inglese Barclays mette le mani sul nuovo ospedale

Barclays Infrastructure compra il nuovo ospedale. Il fondo d’investimenti inglese è il nuovo socio di maggioranza (al 51%) di Vimercate salute. La sorpresa dei sindacati: “Siamo in allerta, loro sono qui per fare soldi, controlleremo ogni mossa”.
Ospedale, la parte dei servizi non sanitari è in mano ai privati
Ospedale, la parte dei servizi non sanitari è in mano ai privati

Cambiano assetto le quote di Vimercate Salute, la società che per concessione della partecipata regionale Infrastrutture Lombarde ha realizzato in tempi record l’ospedale cittadino e che lo gestisce per la parte di servizi non sanitari, dal posteggio alla ristorazione, dagli impianti alle pulizie. È un fondo di investimenti inglese, la Barclays Infrastructure Funds, a essersi comprata un posto di peso preponderante nella società con l’acquisto del 51 percento delle quote azionarie.

A cederle sono state Pessina costruzioni e Inso, società controllata dal gruppo Condotte, che ora restano a comporre la quota di minoranza insieme con cooperativa Cellini, Gozzi impianti, Sti, Olicar e Serist. Si tratta del primo fondo infrastrutturale estero a fare il suo ingresso nel settore della sanità. “Abbiamo saputo di questo ingresso di Barclays, siamo in allerta come lo siamo per tutto quello che concerne l’ambito ospedaliero, ma mi pare che, almeno sulla carta, questo cambiamento non dovrebbe mutare nulla.

Un po’ meravigliati lo siamo: se questo soggetto decide di entrare con una parte così importante, evidentemente con queste società di gestione si fanno soldi. Detto questo, porremo comunque la dovuta attenzione e vedremo quel che accade” ha commentato in prima battuta Walter Palvarini, segretario generale Fp Cgil Monza e Brianza. Il focus dei sindacati è su due nodi: l’ambito sanitario, per ricadute indirette, e lo scenario occupazionale degli addetti ai servizi non sanitari. “Diciamo che Vimercate Salute fin dall’inizio costituisce un problema in sé, al di là di questo cambiamento di proprietà -ha continuato il sindacalista- L’idea che si possa gestire in modo separato quello che loro chiamano il no core, quindi tutto l’ambito ospedaliero che non ha a che fare direttamente con la sanità e la cura in senso stretto, in realtà qualche disfunzione può produrre.

Pensiamo che questa gestione separata riguarda anche la parte strutturale, muraria e di impianti: questo frangente riduce la flessibilità e l’autonomia dell’ospedale nell’organizzare in maniera rapida alcuni utilizzi della struttura con inevitabili ricadute anche sui tempi e sui modi di erogazione dei servizi sanitari al pubblico”. L’altra questione riguarda il livello occupazionale: “Se ad esempio Barclays arriva e ha esigenze di risparmio e pensa di tagliare ore e numero di addetti di chi fa le pulizie piuttosto che altro, allora è ovvio che avremo un problema”, ha concluso Palvarini.