I carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Seregno hanno fermato venerdì a Brescia, in via Milano, arteria che corre in una periferia degradata, un senegalese di 29 anni, ritenuto corresponsabile della rapina che lo scorso 10 dicembre, a Meda, era stata messa a segno in casa di un pakistano di 36 anni. L’extracomunitario è finito in manette dopo un’accurata attività investigativa, in cui un ruolo fondamentale lo ha giocato la ricostruzione del traffico telefonico di uno dei complici dell’uomo, un altro straniero che era stato tratto a sua volta in arresto quattro giorni dopo il colpo, realizzato anche con l’ausilio di uno spray al peperoncino.
Nella disponibilità dell’africano, la cui fedina penale è infarcita di reati come furti e violenza e resistenza a pubblici ufficiali, è stato trovato anche il telefonino utilizzato il giorno della rapina, che aveva fruttato un bottino di un paio di migliaia di euro. Il senegalese è ora in carcere a Brescia, in attesa della convalida dell’arresto. Un terzo complice, anch’egli straniero, ha invece nel frattempo lasciato il territorio italiano.