Sì alle coppie di fatto anche gay dal consiglio comunale di Arcore

Ad Arcore un registro delle coppie di fatto anche omosessuali, e un registro con i testamenti biologici. La città darà la cittadinanza onoraria ai figli, nati in Italia, di immigrati stranieri. Così ha deciso il consiglio comunale.
Sì alle coppie di fatto anche gay
dal consiglio comunale di Arcore

La città avrà un registro delle coppie di fatto anche omosessuali. E un registro con i testamenti biologici degli arcoresi, custoditi in busta sigillata. E darà la cittadinanza onoraria ai figli, nati nel territorio italiano, di immigrati stranieri, con una cerimonia ad hoc. È il frutto dell’ultimo consiglio comunale durante il quale si è discusso delle tre proposte di delibera di iniziativa popolare presentate all’assemblea dal capogruppo Sel Daniele Penati.

Indipendentemente dai contenuti sui quali la cittadinanza, come la società, è spaccata, quello di mercoledì è stato un grande esempio di democrazia e partecipazione. Per sottoporre al consiglio le tre delibere che poi sono state effettivamente adottate, tre sostenitori di Sel hanno raccolto oltre 260 firme, dando quindi voce, come la legge prevede, a un’esigenza espressa dal basso. Sulle tre questioni, il consiglio e gli stessi partiti si sono divisi, lasciando che ciascuno votasse con coscienza.

L’istituzione del registro delle unioni civili ha ricevuto il “no” compatto di Pld e Lega e il “sì” della maggioranza con l’astensione della democratica Maria Rosa Brioschi. Non ha forse spostato i voti, ma ha chiarito la posizione dei favorevoli l’intervento dal pubblico organizzato da Sel e autorizzato dal regolamento. Ha preso il microfono Paolo Oddi, esponente dei vendoliani e primo cittadino in assoluto ad essere entrato nel registro delle coppie di fatto della città di Milano, con il compagno Paolo Hutter, celebre giornalista.

“Ringrazio la città di Arcore -ha detto- e il comitato promotore per questa delibera così importante che tocca i diritti delle persone come ha toccato i miei quando è stata votata dal Comune di Milano. Faccio parte di una coppia omosessuale e convivo con il mio compagno da 20 anni. Esistiamo anche noi, coppie di fatto, anche eterosessuali e anche composte da parenti o persone legate da vincoli di affetto che scelgono di vivere insieme per tanti differenti motivi”. Avvocato di fama, Oddi ha illustrato le implicazioni del registro istituito mercoledì.

A introdurre la delibera sul registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento è stato invece il docente di filosofia Giovanni Missaglia toccando temi molto delicati e complessi che negli ultimi anni hanno scosso l’opinione pubblica in diversi frangenti, dal caso Welbi a quello Inglaro. L’opposizione ha approvato la delibera, con il no della Brioschi e dell’opposizione. Ha votato sì la maggioranza, ma anche il consigliere leghista Saverio Mini che ha spiegato di non sentirsela di vietare a un essere umano di disporre della propria vita, votando in coscienza e sottolineando la libertà lasciata sull’argomento dal suo partito.

Si è astenuto il presidente del consiglio Fabrizio Confalonieri che è voluto intervenire chiamando in causa le sue convinzioni religiose. Chi ha scelto invece di non intervenire è stato il sindaco Rosalba Colombo il cui silenzio sui grandi temi è spiccato. Anche la terza delibera è passata: la “cittadinanza onoraria ai figli, nati nel territorio italiano, di immigrati stranieri, di cui almeno uno risieda legalmente ad Arcore da un anno, quale auspicata premessa di un effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana da parte della legislazione nazionale”. A presentare la delibera, Luis Alfredo Somoza, segretario vimercatese di Sel, noto anche per essere stato allievo del Papa nei suoi studi giovanili. Al termine delle delibere il numeroso pubblico ha lasciato l’aula.