Seregno: l’educazione cooperativa come risorsa e materia di scuola

Nell’ambito dei “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” gli studenti del Bassi di Seregno.
Monica Pozzoli della cooperativa sociale La Fucina Rho e Simone Matrisciano,cooperativa Betania con gli studenti del Bassi di Seregno
Monica Pozzoli della cooperativa sociale La Fucina Rho e Simone Matrisciano,cooperativa Betania con gli studenti del Bassi di Seregno

Nell’ambito dei “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” gli studenti del Bassi di Seregno delle classe 3 Aafm e 3 B sia hanno partecipato al progetto “Pensa cooperativo” in collaborazione con le cooperative sociali “La Fucina onlus” di Rho e “Betania onlus” di Monza.

Un percorso interattivo e formativo, della durata di otto ore, con una serie di incontri con esperti con lo scopo di promuovere tra gli studenti l’educazione cooperativa come risorsa in un’ottica di orientamento personale e professionale.

Il progetto è stato condotto da Simone Matrisciano, formatore, e Monica Pozzoli, responsabile delle risorse umane de La Fucina. Un progetto finanziato dalla confederazione cooperative, iniziato giovedì 17 marzo e si concluderà il 1 aprile.

I due esperti hanno detto che molte esperienze di ricerca dimostrano come si possono migliorare abilità, competenze e life skill lavorando in gruppi di studio attraverso forme di apprendimento cooperativo. L’apprendimento cooperativo, con le sue caratteristiche di flessibilità, ben si adatta infatti a rispondere ai bisogni specifici e contesti locali. Grazie a un patto saldato sulla fiducia reciproca, le persone imparano l’una dall’altra, sviluppando opportunità di crescita e nuovi strumenti educativi, in quanto ciascuno è responsabile non solo del proprio apprendimento ma anche di quello degli altri componenti del gruppo.

I due relatori hanno precisato che esistono delle precise caratteristiche organizzative da seguire in un gruppo cooperativo, come il criterio dell’eterogeneità delle caratteristiche personali e delle abilità possedute; il coinvolgimento attivo di tutti i partecipanti; una reale interdipendenza positiva tra i membri del gruppo; l’impegno dei ragazzi a garantirsi l’aiuto reciproco; il senso di responsabilità manifestato nell’ottica di un obiettivo comune; la leadership distribuita sui componenti che assumono quindi ruoli di gestione diversi in base alle situazioni e in funzione degli obiettivi.