Arriva l’estate e puntuali come soltanto le tasse in genere sanno essere cominciano a fare capolino i problemi di convivenza tra coloro che, a giusta ragione, vogliono riposare nelle ore notturne e chi invece, sempre a giusta ragione, rivendica il diritto di vivere fino in fondo la città anche quando fa buio. La riprova sta arrivando in queste prime settimane di caldo vero, in cui il corpo della Polizia locale è stato chiamato, come quasi sempre avviene in questo periodo, ad un surplus di lavoro per monitorare il territorio.
I tavolini dei bar
L’incombenza che appare maggiormente problematica è quella costituita dal controllo del rispetto dell’ordinanza che impone agli esercizi pubblici di rimuovere i tavolini posizionati all’esterno su suolo pubblico allo scoccare della mezzanotte, quegli stessi tavolini cui, come prevede una discussa ordinanza comunale, è possibile accedere soltanto fino alle 23. La finalità in questo caso, come molti hanno buttato lì a metà tra il serio ed il faceto, non è quella di non intralciare il rientro a casa di Cenerentola dopo una serata di gala, ma quella appunto di consentire ai residenti di poter prendere sonno con tranquillità. Va da sé che, soprattutto in questi primi giovedì d’estate, quando gli esercizi commerciali del centro storico prolungano la loro attività anche dopo cena, le pattuglie in circolazione del corpo comandato da Damiano Vernò abbiano registrato parecchie violazioni. Aprendo di fatto la strada ad una riflessione: è giusto oppure eccessivo elevare le sanzioni di 180 euro, pure quando l’infrazione occupa lo spazio di pochi minuti? La scelta per ora pare essere quella di procedere soltanto laddove la violazione venga accertata dopo un lasso di tempo significativo o in caso di recidiva da parte del gestore. Di certo c’è che, qualsiasi decisione venga adottata, le polemiche di una fazione o dell’altra paiono destinate a fioccare comunque copiose.
La musica all’esterno
Un altro capitolo che merita attenzione è quello della diffusione di musica all’esterno, che anche in questo caso non può andare al di là del limite orario della mezzanotte. Sempre per le ragioni sopra riportate. Una trasgressione è stata riscontrata dagli agenti in servizio nel passato fine settimana, con protagonista un locale nella zona centrale. Dubbi su come procedere stavolta non ce ne sono stati, poiché l’accertamento è avvenuto tre quarti d’ora dopo la già citata mezzanotte. Il responsabile, così, si vedrà recapitare un’ammenda pecuniaria di 150 euro, che lo obbligherà a mettere la mano nel portafogli per salvaguardare la propria posizione.
Sanzione salata: sì o no?
Il dibattito qui concerne in particolare l’entità della sanzione: considerato che, in occasione di serate molto affollate come quelle che caratterizzano questo periodo, i pub incassano solitamente cifre decisamente superiori, qualcuno ha adombrato in passato la necessità di un giro di vite o quella di prevedere pene accessorie, come la chiusura per uno o più giorni, di fronte alla reiterazione delle violazioni. Soluzioni in grado di accontentare tutti non sembrano tuttavia essercene ed il tra confronto tra chi si appella al diritto al riposo, soprattutto nei giorni feriali, e chi al contrario chiede maglie più larghe per poter meglio lavorare in un frangente di crisi come l’attuale, proseguirà probabilmente fino al termine della stagione.