“Tu che m’hai preso il cuor”, il titolo del viaggio nell’operetta che l’orchestra filarmonica “Ettore Pozzoli”, diretta dal maestro Mauro Bernasconi, propone per il giorno di Capodanno al teatro San Rocco di Seregno, via Cavour, alle ore 16,30.
Una novità assoluta dell’ottava edizione, rispetto alle precedenti sette quando il “Concerto di Capodonno” veniva eseguito alle 11, in cui erano protagonisti i brani di autori classici, tra celebri valzer e mazurche, o colonne sonore di film tra i più famosi.
Stavolta c’è un’offerta diversa che rompe col passato, uno spettacolo che costituisce un atto d’amore verso questa forma di teatro musicale, sempre molto amata ed oggetto di una notevole riscoperta.
Un viaggio indietro nel tempo, in un mondo di fiaba animato da granduchesse e fiumi di champagne, ussari a cavallo e giapponesine innamorate, misteriose leggende di carillon e campanelli, uomini in frac e violini tzigani.
Vengono eseguite le arie più belle, i duetti e le scenette tratte dalle operette più famose ed amate dal pubblico.
Interpreti: Elena D’Angelo (soprano-soubrette); Francesco Tuppo (tenore); Matteo Mazzoli (comico); Merita Di Leo (soprano); Giada Bardelli (coreografie); Flexpoint (corpo di ballo)
Primo atto: “Hurra’”: La principessa della Czarda” di E. Kàlmàn; “Ma senza donne” : La principessa della Czarda di E. Kàlmàn; “Aria di Frou Frou”: La duchessa del Bal Tabarin di L. Bard; “Canzone di Totò”: Scugnizza di M.Costa; “Amor,Amor”: Scugnizza di M.Costa; “Salomé, una rondine”: Scugnizza di M.Costa; “ Tu che m’hai preso il cuor”: Il paese del sorriso di F. Lehàr; “Fox della luna”: Il paese dei campanelli di V. Ranzato
Secondo atto: “Al Cavallino”: Al Cavallino Bianco di R.Benatzky-Stolz; “Sigismondo”: Al cavallino Bianco di R.Benatzky-Stolz; “Aria della Bambola”: Cin-Cin-Là di V.Ranzato; “Duetto della Margherita”: Cin-Cin-Là di V. Ranzato; “Romanza di Vilja”: La vedova allegra di F.Lehàr; “Tace il labbro”: La vedova allegra di F. Lehar; “Can Can”: offenbach; “Scabroso le donne studiar”:La vedova allegra di F.Lehàr.