Scuole secondarie di Monza e Brianza: solo 10 classi in sorveglianza Covid, possibile incremento in presenza fino al 75%

Nuovo incontro del Tavolo di coordinamento dedicato in Prefettura: nessun problema segnalato rispetto ad assembramenti alle fermate dei mezzi di trasporto. Previsto un potenziamento dei treni a nord della provincia.
Lissone Meroni prof a scuola senza studenti
Lissone Meroni prof a scuola senza studenti Alessandra Sala

Il rodaggio ha funzionato: a tre settimane dal riavvio parziale (50%) in presenza delle scuole superiori dalla Prefettura di Monza e Brianza arrivano notizie confortanti rispetto a problematiche legate al possibile contagio Covid negli istituti o sui mezzi di trasporto. E’ quanto emerso venerdì 12 febbraio dall’esito di un nuovo incontro del Tavolo di coordinamento dedicato, convocato dalla Prefettura proprio con l’obiettivo di fare il punto sull’andamento dei contagi all’interno delle scuole, sulla programmazione dei servizi di trasporto e sul funzionamento del piano di prevenzione degli assembramenti.

Per quanto concerne i contagi, le Autorità sanitarie e i presidi hanno confermato che non ci sono segnali di situazioni critiche: a fronte di una popolazione scolastica di circa 40.000 studenti si registrano 10 classi sottoposte alla misura della sorveglianza sanitaria da parte dell’ATS.

Un andamento positivo che continuerà ad essere oggetto di attenzione, anche in considerazione della possibilità, da parte dei presidi, di disporre un progressivo avvicinamento alla soglia del 75% di studenti in presenza. «A tre settimane dalla ripresa della didattica in presenza – ha detto il prefetto Patrizia Palmisani – è possibile dire che i risultati sono confortanti, ma l’andamento dei contagi deve continuare ad essere monitorato con grande attenzione. I docenti hanno curato un’importantissima attività di sensibilizzazione dei ragazzi, ma nelle prossime settimane si dovrà continuare a procedere con grande cautela».

Rispetto al possibile incremento della quota di studenti in presenza il prefetto ha comunicato l’intenzione di promuovere un confronto tra i presidi e le autorità sanitarie, nel rispetto dell’esercizio dell’autonomia scolastica. Un risvolto che si ripercuoterà ovviamente anche sul fronte trasporti i cui servizi dovranno far fronte ad un incremento dell’utenza scolastica.

E’ stato pertanto avviato un monitoraggio dei dati delle corse utilizzate dagli studenti per verificare di quanti posti liberi dispongano e le situazioni di criticità che potrebbero insorgere con il progressivo avvicinamento al 75% della didattica in presenza. Ciò consentirà di individuare le linee da considerarsi a rischio, per le quali dovranno essere potenziate delle corse. Ogni eventuale modifica alla programmazione didattica e dei trasporti, come sottolineato dal prefetto, dovrà essere comunicata tempestivamente agli studenti.

Nel corso dell’incontro è stato inoltre curato un aggiornamento delle segnalazioni di non adeguata copertura dei servizi fino ad ora raccolte dalla Prefettura e dalle scuole e la scorsa settimana l’ufficio territoriale di Governo ha organizzato un incontro con una rappresentanza della Consulta provinciale degli studenti, istituzione rappresentativa degli istituti scolastici secondari di secondo grado del territorio.

Per quanto concerne il trasporto ferroviario, è stata rilevata la necessità di alcuni interventi nelle corse che servono la parte nord della Provincia e che interessano anche il territorio lecchese. Regione Lombardia si è già confrontata con i dirigenti scolastici degli istituti interessati per individuare i correttivi necessari per l’implementazione del servizio.

Buone notizie infine anche sul fronte assembramenti: il prefetto ha ascoltato i rappresentanti dei Comuni intervenuti al tavolo, i quali hanno segnalato che, anche grazie all’importante servizio delle Polizie locali e dei volontari, finora non si sono registrate problematiche di assembramenti nei pressi delle fermate e davanti agli ingressi delle scuole.