Monza è quarta, dopo Bergamo, Milano e Cremona, quando si parla della classifica dei reati ambientali in Lombardia. Nella regione – al nono posto in Italia – nel 2013, sono stati 1268 quelli accertati con 1085 persone denunciate e 339 sequestri. 24 gli arresti, inferiori soltanto a quelli di Campania e Puglia.
A livello provinciale, Bergamo è in testa con 128 infrazioni accertate, segue Milano con 72, Cremona con 63 e Monza con 60. In Italia, in una classifica guidata da Campania, Sicilia, Puglia, Calabria, Lazio, Toscana e Sardegna, il 25% dei reati riguarda il ciclo alimentare, il 22% delitti contro animali e fauna, il 15% il ciclo dei rifiuti (traffici illeciti, irregolarità negli appalti per la raccolta e la gestione dei rifiuti e nelle bonifiche) e il 14% il ciclo del cemento (irregolarità nell’urbanistica, lottizzazioni, nelle licenze edilizie e negli appalti pubblici) filone guidato dalla Lombardia dove di registrato irregolarità relative a abusivismo edilizio, movimentazione terra illegale, appalti truccati.
E a proposito di questi ultimi, nella reazione viene segnalato che: «Dal 2011 al luglio 2013 la Prefettura di Milano ha individuato 15 imprese,impegnate nelle opere per Expo 2015, oggetto di tentativi di infiltrazione mafiosa, sei delle quali con sede all’interno della regione. Delle 161 operazioni finanziarie sospette riferibili alla ‘ndrangheta ben 55 interessano la Lombardia; su 55 segnalazioni concernenti soggetti affiliati a Cosa nostra 18 riguardano la Lombardia»
Numeri che emergono dal rapporto di Legambiente “Ecomafia 2014” presentato a Milano da Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, Sergio Cannavò, responsabile Ambiente e Legalità di Legambiente Lombardia, Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale di Milano, David Gentili, presidente della Commissione consiliare Antimafia del Comune di Milano, Lucilla Andreucci, referente di Libera per la provincia di Milano. Oltre al ciclo illegale del cemento, per il quale la Lombardia registra il triste primato nel Nord Italia, balzo dal sesto al quarto posto per reati relativi al ciclo illegale dei rifiuti, (448 infrazioni, 376 persone denunciate e 114 sequestri).
«La Lombardia è sempre più sotto scacco da parte delle cosche e delle ecomafie – dichiara Sergio Cannavò – che trafficano e fanno affari ai danni dell’ambiente e del territorio, spesso con la complicità di colletti bianchi e di pubblici amministratori». Il 30 % delle inchieste giudiziarie dal 2002 a oggi in relazione a grandi traffici di rifiuti sono avvenute in Lombardia: emessi 148 ordini di custodia cautelare, coinvolte 85 aziende.