«L’orizzonte del ministero e della vita presbiterale che oggi si spalanca davanti a voi, per il bene della Chiesa, non è altro che il mondo intero».
Dice così il cardinale Scola, rivolgendosi direttamente ai ventuno candidati al presbiterato 2013, nell’omelia della celebrazione solenne nella quale ha conferito l’ordinazione sacerdotale a diciannove nuovi preti ambrosiani, di età compresa tra i 25 e i 38 anni, cui si sono aggiunti un giovane della Costa d’Avorio e un candidato del Pontificio Istituto delle Missioni Estere, originario del Cameroun. E così nel Duomo di Milano arrivano storie diversissime, ragazzi che hanno trovato al fede in famiglia o in parrocchia, lavorando nella coopreazione internazionale, frequentando Università prestigiose come la “Bocconi” o lavorando come operaio, addirittura cantando nei locali o che hanno dovuto dire a genitori non credenti della volontà di “farsi prete”. E sono tutti lì, insieme, emozionati: in Duomo, ci sono circa diecimila fedeli – tanti i parenti, gli amici, i parrocchiani dei candidati, oltre centocinquanta sacerdoti concelebranti, tutti i vicari episcopali, i principali collaboratori dell’Arcivescovo e i superiori del Seminario. Il momento, fondamentale per la vita chiesa universale e per quella di ogni comunità locale, è, infatti insieme solenne e di festa, di preghiera e di riflessione.
E le parole del Cardinale sono chiare nel segnare il significato di ciò che i nuovi sacerdoti hanno scelto in libertà e stanno per affrontare, specie in un mondo e in tempo non facili come gli attuali.
«Nulla, ma proprio nulla dell’essenza del sacerdozio ordinato che state per ricevere risulterebbe comprensibile e soprattutto convincente se non costituisse una concreta manifestazione del chinarsi di Dio nostro Padre su ciascuno di noi. Non fatevi illusioni: qualunque azione priva di questo amore non raggiungerà il suo scopo. Infatti i pastori, nella Chiesa, esistono perché tutto il popolo cristiano possa contemplare l’amore fedele del Buon Pastore lungo le strade, non di rado travagliate, dell’esistenza».
Infine, la festa che “esplode” in Duomo, dopo qualche ultima raccomandazione del Cardinale – “chiunque senta nel cuore una vocazione simile a quella di questi giovani si confidi con un Padre spirituale e non abbia paura”, spiega – e la gratitudine espressa a nome dell’intera diocesi, alle parrocchie, i movimenti, le famiglie e i Superiori del Seminario.
Gli ormai sacerdoti novelli salgono nell’episcopio: ancora l’Arcivescovo sottolinea: “Siate sempre fedeli alla comunione che è un ‘a priori’. Non dimenticate mai di testimoniare perché, ma soprattutto per Chi facciamo ciò che facciamo”.
Ecco chi sono i nuovi preti brianzoli
Daniele Franzetti
Nato a Segrate
Età: 25 anni
Parrocchia di origine: S. Fruttuoso in Monza
Entrato in seminario il 16 settembre 2007 dopo la maturità scientifica nel liceo monzese Paolo Frisi. «Per entrare in seminario ho dovuto rasarmi i capelli a zero (pensare che facevo la coda!) e togliermi l’orecchino. L’orecchino in questi anni non l’ho più rimesso mentre i capelli hanno deciso di diminuire di loro spontanea volontà! Esco dal seminario un po’ più pelato, con qualche chilo in più ma felice di seguire il Signore Gesù, e ora non resta che spendere il resto dei miei giorni a dirlo alle perone che incontro: è Gesù che cercate quando cercate la felicità!».
Marco Fumagalli
Nato a Oreno di Vimercate
Età: 36 anni
Parrocchia di origine: San Michele Arcangelo in Oreno di Vimercate
Dopo essersi diplomato a Lissone come “arredatore d’interni” e aver lavorato per 7 anni, nel settembre 2006 varca le porte del Seminario. «Da piccolo ho sempre amato la vita “da cortile” fra animali e campagna – racconta -. Un sabato pomeriggio del mese di settembre 1982, immerso nel fango, vedo arrivare la mamma tutta in affanno! In quel giorno il cardinal Martini avrebbe inaugurato l’oratorio appena restaurato e la bimba che doveva portare le offerte era malata, perciò la suora dell’asilo, disperata, aveva chiamato perché io la sostituissi. Dopo un tuffo nella vasca da bagno, fra schiuma e profumo, eccomi pronto e, davanti a quel ‘profeta’. Un abbraccio e una benedizione! Che sia stato un segno?».
Paolo Alberti
Nato a Milano
Età: 39 anni
Parrocchia d’origine: Sant’Antonino Martire in Nova Milanese
Dopo le scuole dell’obbligo lavora quindici anni come magazziniere presso un’azienda produttrice di componenti d’arredamento presso il paese d’origine: Nova Milanese. Nel 2002, a 28 anni, inizia il percorso “vocazionale” entrando nel seminario arcivescovile di Milano. «Qui ho intuito quella che il Signore mi stava chiamando a donare la mia vita al ministero sacerdotale, così con molta fatica ho ripreso lo studio e nel 2006 mi sono diplomato in “Tecnico dei servizi Sociali”», racconta.