Nicoletta, uccisa soffocata a Milano Origine (e appartamenti) a Seveso

È l’asfissia la causa del decesso di Nicoletta Figini, la 55enne trovata morta nel suo appartamento in via Ramazzini a Milano. L’ha stabilito l’autopsia eseguita sabato. Intanto si scava nel passato della vittima: la madre era originaria di Seveso, in Brianza era proprietaria di due, grandi, appartamenti. Sempre a Seveso.
Sul delitto stanno indagando gli uomini della Squadra mobile di Milano
Sul delitto stanno indagando gli uomini della Squadra mobile di Milano <?EM-dummyText Crediti?>

È l’asfissia la causa del decesso di Nicoletta Figini, la 55enne trovata morta nel suo appartamento in via Ramazzini a Milano. L’ha stabilito l’autopsia eseguita sabato. Trova così conferma la ricostruzione fatta a poche ore dalla scoperta del corpo della 55enne che ad ucciderla sarebbe stato il nastro adesivo utilizzato per tapparle la bocca. Sul corpo c’erano ecchimosi compatibili con l’aggressione e col fatto che è stata immobilizzata e legata. Ancora da stabilire l’ora del decesso.

Intanto si scava nel passato e nella vita della vittima. Era proprietaria di un negozio di telefonia, Technomanie, al 50% con un altro socio, Gian Paolo Maisetti. Vedova e orfana, Nicoletta era proprietaria di tre appartamenti: uno a Milano, dove aveva la residenza, in via Bernardino Ramazzini, civico 4. Gli altri due a Seveso, il paese d’origine della madre Eliana, con la quale aveva aperto senza fortuna una società di compravendita immobiliari. Si tratta di appartamenti vasti, fino a 6,5 vani catastali

Nel corso dei sopralluoghi della polizia nell’appartamento di Nicoletta Figini, sono state trovate boccette di una sostanza sospetta. L’ipotesi è che contengano stupefacente, forse del metadone, di cui la donna in passato avrebbe fatto uso. Intanto sabato mattina si è svolta l’autopsia sul corpo della donna legata con cavi, pezzi di stoffa e cinture e imbavagliata con nastro adesivo che potrebbe averne provocato il decesso per soffocamento.