Ci sono ben cento sessantatré corone reali e imperiali da salvare all’interno della Cappella Espiatoria. Sono quelle che imperatori, re, istituzioni, associazioni di tutto il mondo inviarono alla famiglia reale italiana in memoria di Umberto I di Savoia, ucciso il 29 luglio 1900, a Monza, dall’anarchico Gaetano Bresci. Dapprima conservate negli appartamenti reali della Villa Reale, furono poi trasferite all’interno della cripta della Cappella Espiatoria, dove sono tuttora conservate. L’età comincia a farsi sentire anche per loro e per questo hanno bisogno di un intervento di restauro.
Monza, un piccolo investimento deducibile grazie all’Art Bonus per il restauro
A questo proposito la Direzione Regionale Musei della Lombardia del Ministero della Cultura lancia un appello: con un piccolo investimento – da 300 a 3 mila euro, deducibile grazie all’Art Bonus – chiunque può ‘far propria’ una corona della Cappella Reale Espiatoria. “Le corone sono in bronzo e ferro, di dimensioni differenti, ma caratterizzate tutte da una raffinata esecuzione artigianale– spiega Emanuela Daffra, responsabile della Direzione Regionale Musei–Costituiscono una straordinaria testimonianza storica di relazioni familiari e diplomatiche. Sono presenti, infatti, corone inviate dalle case regnanti europee ed una è dono dell’Imperatore della Cina. Inoltre, sono un segno di partecipazione popolare. Alcune vennero fatte realizzare da associazioni di mestiere o dalle comunità italiane residenti all’estero”.
Monza: le corone da restaurare sono prevalentemente in bronzo e ferro
Le corone, costituite prevalentemente in bronzo e in ferro, presentano diverse criticità. “Sono presenti alterazioni dovute all’inquinamento atmosferico, con processi di corrosione a volte molto estesi che, se non adeguatamente trattati e arrestati, possono portare a danni irreversibili– sottolinea la direttrice–Alcune corone hanno perso, nel tempo, piccoli elementi decorativi, come foglie o altri dettagli. In alcuni casi, le mancanze interessano parti rilevanti dell’opera. Inoltre, va detto che i trattamenti ricevuti in passato con vernici e cere protettive col tempo si sono naturalmente alterati provocando patine scure e macchie, offuscando i lustri che, originariamente, baluginavano nella penombra della cripta. Perciò è importante intervenire, per rendere leggibili i dettagli esecutivi ma soprattutto per arrestarne il degrado”.
Le corone collocate sulle pareti della cripta della Cappella Espiatoria di Monza
Le corone commemorative sono collocate sulle pareti della cripta che è alla base della Cappella Espiatoria, monumento, progettato dall’architetto Giuseppe Sacconi, l’autore del Vittoriano e architetto di fiducia dei Savoia. “Il Ministero per la Cultura, attraverso la nostra Direzione Regionale– spiega Emanuela Daffra – sta portando avanti il recupero dell’intero monumento monzese che prosegue l’azione della Soprintendenza. Siamo già intervenuti su strutture e paramenti murari, con la creazione di nuovi percorsi di visita e sulla qualificazione degli spazi a verde pubblico che circondano la Cappella e si sta monitorando lo stato di conservazione dei mosaici”.
Restauro delle corone di Monza, costo frazionato: come adottarle
E adesso è arrivato il momento degli “arredi” interni per i quali, negli scorsi anni, è stato steso un progetto conservativo complessivo. La spesa per sostenere il restauro di una delle cento sessantatré corone è contenuta. Anziché esporre il costo totale dell’intervento (oltre 190.000 €), la Direzione Regionale Musei, di concerto con Giuseppina di Gangi, direttrice del sito, ha preferito frazionarlo, per consentire a chi lo desidera di adottare una sola corona o gruppi di esse. Adottare una corona è semplice: è sufficiente entrare nel sito dell’Art Bonus www.artbonus.gov.it, cercare la pagina della Cappella Espiatoria di Monza e lì selezionare la corona che si vuole “adottare”. Ciascuna delle cento sessantatré corone è illustrata da una immagine e da una breve storia, nonché dall’indicazione del costo del suo restauro. “L’auspicio è di stilare in breve, accanto a quello dei donatori, l’elenco dei ‘numi tutelari’ di queste corone perenni” conclude la direttrice Daffra.