Prima ha rapinato un ragazzo, sottraendogli insieme ad altri il portafoglio. Poi, non contento, una volta fermato dalla Polizia di Stato, ha cercato di afferrare la pistola di ordinanza di un agente, non riuscendoci. È stata l’ennesima notte da paura alla stazione di Monza. I fatti si sono svolti nella notte tra il 23 e il 24 dicembre. Da una quarantina di minuti era scoccata la Vigilia di Natale quando una pattuglia di Polizia, transitando in via Mentana, ha notato un gruppo di ragazzi vicino al ristorante Roadhouse di piazza Castello che, con ampi gesti delle braccia, stava richiamando la loro attenzione indicando un ragazzo che si dirigeva a piedi lontano dal gruppo (risultato poi essere stato affidato in prova ai servizi sociali con obbligo di dimora nei pressi della sua abitazione e tra le prescrizioni vi era l’intimazione di non lasciare l’ abitazione dalle 23 alle 06 e di non fare uso di sostanze alcoliche, prescrizioni ovviamente trasgredite).
I poliziotti lo hanno raggiunto e fermato. Il ragazzo, alla richiesta dei documenti, ha incominciato a inveire contro gli agenti, rifiutandosi di fornire le generalità. Era ubriaco e per questo gli è stata subito comminata una sanzione. Poi, la rissa. Alla richiesta die poliziotti di svuotare le tasche, il ragazzo ha cercato di aggredirne uno con un pugno ma è stato fermato in tempo e immobilizzato a terra. Qui, il beone ha continuato a scalciare e a dimenarsi cercando addirittura di afferrare la pistola di ordinanza di un agente: la sicura della fondina ha impedito che il piano andasse a buon fine. Ma il solo tentativo gli è valso l’ammanettamento e un posto sulla vettura di servizio. Ma anche qui ha dato in escandescenze tirando testate e calci contro il plexigras che divide in due l’abotacolo, e la portiera.
Nel frattempo i ragazzi che avevano richiamato l’attenzione dei poliziotti si erano avvicinati e hanno raccontato loro che il giovane ubriaco, poco prima, aveva rapinato uno di loro nel parcheggio di piazza Castello, colpendolo ripetutamente con pugni al volto. Insieme a lui c’erano tre complici che si erano dileguati con una piccola utilitaria. La vittima era stata urtata da uno dei quattro componenti del branco. Poi è stato seguito a bordo della macchina di un amico: qui è stato picchiato selvaggiamente da uno degli aggressori che, dopo averlo afferrato e trascinato fuori dalla macchina, gli ha infine strappato il giubbotto di dosso e, dopo essere stato raggiunto dagli altri tre rapinatori, sottratto il portafoglio.