Monza, un box di auto rubate in via Canesi: è la base di una banda?

Ora agli inquirenti non resta che sciogliere un dubbio: hanno a che fare con un singolo individuo o con una banda radicata ed esperta? Continuano le indagini sui ladri che hanno riempito di auto rubate un box di via Canesi a Monza.
Una pattuglia della polizia di Monza
Una pattuglia della polizia di Monza Fabrizio Radaelli

Ora agli inquirenti non resta che sciogliere un dubbio: hanno a che fare con un singolo individuo o con una banda radicata ed esperta?

Continuano le indagini per dare un volto e un nome ai ladri che hanno riempito di auto rubate un box di via Canesi. Tutti modelli di grossa cilindrata, dal costo non indifferente e dalla resa quasi sicura sul mercato nero, soprattutto quello dei pezzi di ricambio.

All’incredibile scoperta gli agenti della Polizia di Stato di Monza ci sono arrivati grazie alla segnalazione anonima: quel continuo via vai di uomini e mezzi di grossa cilindrata da quel garage di via Canesi era troppo sospetto per non destare più di una curiosità tra i residenti della zona. Da qui la segnalazione alla Polizia: venite, c’è qualcosa che non quadra.

E così, sabato sera, è scattato il blitz: gli agenti si sono presentati in via Canesi e hanno aperto il box utilizzato, lo si è capito subito dopo, come deposito temporaneo di mezzi rubati. Appena alzata la saracinesca i poliziotti hanno trovato all’interno una Bmw X6 e una Volkswagen Sharan. Due auto tedesche, di grossa cilindrata, e del valore di parecchie decine di migliaia di euro.

Ai mezzi erano state tolte le targhe originali, sostituite da altre contraffatte, di copertura. È sono dal numero di telaio dei mezzi che i poliziotti sono risaliti ai legittimi proprietari, scoprendo così che suv e monovolume erano state rubate in precedenza proprio a Monza solamente qualche giorno prima. I rispettivi proprietari avevano regolarmente denunciato il furto. Le indagini si sono poi concentrate sul proprietario del box che, pare, non sapesse nulla di quanto avveniva al suo interno: sarebbe completamente estraneo alla vicenda, avendo solamente stipulato un regolare contratto di affitto a una persona che si era dimostrata interessata al suo utilizzo. Ed è proprio questa persona che i poliziotti stanno cercando. L’unico che potrebbe fare chiarezza sull’intera vicenda.

È di poco più di un mese fa la notizia che a Seveso i carabinieri della compagnia di Seregno avevano sequestrato tre capannoni trasformati da officine in centri di smistamento di veicoli rubati. Due italiani, un sevesino di 47 anni e un cesanese di origini napoletane di 52 anni, erano stati denunciati per il reato di ricettazione. All’interno dell’officina è stata trovata una Range Rover modello Evoque, valore commerciale di oltre 50mila euro, completamente smontata. Il veicolo è risultato rubato il 25 febbraio scorso a Milano. Ancora gli inquirenti avevano trovato i pezzi di quattro automobili differenti. Nella stessa officina c’era poi un autocarro Iveco, intestato a uno dei complici, che secondo i militari era il mezzo utilizzato per trasportare il materiale.