Maglia nera al San Gerardo per la scarsa trasparenza. A dirlo è il dossier realizzato dall’apposito Comitato regionale che indaga sugli appalti degli enti pubblici della sanità. Ovvero registra un dato preoccupante: gli acquisti di materiale e l’affidamento dei lavori avvengono in Lombardia, per la gran parte senza passare dalle gare, imposte dalle leggi per evitare sotterfugi e speculazioni, sia per riuscire a strappare prezzi più convenienti.
Nell’anno di riferimento 2013 in regione sono stati presi in esame 48 tra asl, nosocomi e istituti a carattere scientifico. L’esito finale: in Lombardia il 47% dei contratti delle aziende ospedaliere – per oltre 1,2 miliardi di euro – viene stipulato senza una gara pubblica. I numeri collocano il San Gerardo al 38° posto, come mostrato dalla classifica pubblicata ieri dal Corriere della Sera. Ha stipulato contratti per un importo complessivo di 86 milioni, 616mila e 805 euro: il 66,91% senza bando di gara, il resto con gara pubblica. Molto meglio figura invece l’asl di Monza e Brianza, segnalata tra gli enti più virtuosi: decimo posto. L’azienda sanitaria ha speso 7milioni, 712mila, 838 euro, ricorrendo alla gara d’appalto per il 68,59% dei casi . Dati esattamente inversi rispetto al San Gerardo.
Per gli esperti del Comitato, istituito con la legge regionale numero 9 del 201, dal titolo “Interventi regionali per la per la prevenzione e il contrasto della criminalità”, il fenomeno, e in particolare le proroghe dei contratti scaduti, derivano da una cattiva programmazione aziendale. I manager non farebbero in tempo a organizzare le gare pubbliche, così si trovano costretti, per non interrompere le forniture, ad affidarsi alla ditta già al lavoro.