Mentre infuria la battaglia della movida – e i consiglieri comunali litigano in aula a colpi di interpellanze- il Comune è intervenuto presentando il piano di zonizzazione acustica. Ovvero, una specie di mappa del rumore.
Nulla di paragonabile alla guerra del gelato notturno che ha infiammato Milano per un’intera settimana, ma vengono posti alcuni paletti per chiarire dove si può alzare la voce e dove, invece, è meglio la sordina. La città è stata divisa in sei zone colorate, dal grigio fino al blu con un limite consentito di decibel che va da 45 fino a 70. Con una differenza di cinque pun ti in meno nelle ore notturne.
Il centro storico e le aree della movida sono state inserite in una fascia intermedia con decibel consentiti fino ad un massimo di 55 per il giorno e di 45 per la notte. Decibel che scendono di dieci punti nella zona dell’ospedale e nel parco e che salgono invece nelle zone a prevalenza industriale – dallo Stadio a viale delle Industrie – oltre che nelle strade ad alta percorrenza come viale Stucchi, corso Milano, via Borgazzi. Il massimo del rumore è consentito al confine con Concorezzo, zona tradizionalmente votata all’industria. Una delle eccezioni – destinata a far discutere – riguarda l’autodromo che si trova in pieno parco ed ha però un limite massimo di 70 decibel, come un’area industriale.
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