Ci sono stati pensionati che in buona fede si sono dimenticati di fornire all’Inps le dichiarazioni per i redditi 2012 e 2103. A questi stessi pensionati l’istituto di previdenza sta ora inviando una lettera per avere appunto questa documentazione. La scadenza per mettersi in regola è stata fissata al prossimo 14 ottobre. In caso di mancata osservanza del termine, c’è il rischio di perdere qualche migliaio di euro. Un danno molto rilevante per chi ha già magri trattamenti pensionistici. Per questo l’Inas Cisl Monza Brianza sottolinea l’importanza di rispettare questa scadenza. La questione interessa 3-4mila persone nella sola provincia brianzola.
L’Inps, infatti, ha ricostituito a livello centrale le pensioni per le quali, fino a oggi, non risultavano registrati negli archivi i redditi del pensionato o del coniuge, degli anni 2012 e 2013. Proprio a causa dell’omessa dichiarazione, la ricostituzione ha determinato la revoca delle prestazioni pensionistiche legate al reddito. I recuperi impostati a livello centrale saranno avviati dalla rata di pensione di dicembre 2016. L’Inps manderà una comunicazione ai soggetti interessati che avranno tempo fino al 14 ottobre 2016 per trasmettere la dichiarazione reddituale degli anni 2012 e 2013, insieme a quelle relative al 2014 e 2015, utili a completare l’informazione. L?nas Cisl si propone come tramite per inviare la richiesta La richiesta può essere inviata all’Inps tramite il patronato Inas Cisl.
«L’eventuale revoca – precisa Marco Colombo, responsabile della struttura Inas Cisl Monza Brianza di via Dante – riguarda le integrazioni al minimo, le pensioni di reversibilità, le maggiorazioni sociali, le invalidità civili e altre prestazioni collegate ai redditi». Gli assegni al nucleo famigliare erogati sulle pensioni non sono interessati dall’applicazione della revoca. Le verifiche hanno interessato solo i due anni in oggetto. Questo significa che la pensione in pagamento oggi non subisce variazioni se le comunicazioni reddituali relative agli anni successivi sono state regolarmente consegnate. Chi non invierà le dichiarazioni richieste rischia la revoca in via definitiva delle prestazioni pensionistiche collegate al reddito e al recupero delle somme indebite.