Meda, omicidio di YaraDon Antonio trova messaggio

E’ un medese il prete che, nella piccola cappella all’interno dell’ospedale di Rho, ha trovato il libro delle preghiere con l’agghiacciante confessione del presunto assassino di Yara Gambirasio, la tredicenne uccisa nel 2010 a Bergamo.
Yara Gambirasio
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Il suo volto è entrato nelle case di tutta Italia, per il dramma che ha investito lei e la sua famiglia. Yara Gambirasio, la tredicenne uccisa e ritrovata, per caso, solo dopo tre mesi in un campo a 10 chilometri da casa. Nei giorni scorsi la notizia del messaggio ritrovato su un registro in una chiesa di Rho. È un medese il prete che lo scorso sabato mattina, nella piccola cappella all’interno dell’ospedale di Rho, ha trovato il libro delle preghiere con l’agghiacciante confessione del presunto assassino di Yara Gambirasio.

Don Antonio Citterio, medese classe 1950, racconta: “Quella mattina alle 8 ho celebrato la messa e sul libro, sono sicuro, non c’era scritto nulla. In cappella ci sono rimasto fino alle 10 e nessuno ha lasciato scritte. Successivamente, dalle 12 alle 14.30, in chiesa c’erano tre persone: un uomo, che ha l’abitudine di lasciare sempre qualche pensiero sul libro e due donne”. Ed è stato proprio il fedele a fare l’infelice scoperta: ‘Avvertite la polizia di Bergamo. Qui è passato l’assassino di Yara Gambirasio. Che Dio mi perdoni’. Il sacerdote medese prosegue: «Questo episodio potrebbe essere uno scherzo di cattivo gusto come un primo segnale di pentimento di chi ha commesso questo crimine. Il caso vuole, che proprio due mesi prima, erano state sistemate tutte le telecamere della cappella che ora sono nelle mani delle autorità».

Al vaglio degli inquirenti, quindi, le immagini registrate dalle videocamere di sicurezza e la grafia del presunto assassino.