Vaccinazioni, il sindaco di Lissone informa i concittadini. E annuncia che il centro di Santa Margherita non verrà aperto, anche se l’amministrazione comunale si dice pronta qualora la Regione dovesse cambiare idea.
“Se ci fossero delle persone over 80 che non sono ancora state chiamate per la vaccinazione o non hanno ancora avuto l’appuntamento, non sanno ancora il giorno e il luogo dove andranno per la prima dose , l’Ats ha dedicato un link, che trovate anche sul sito del Comune di Lissone: troverete un modulo da compilare; lo fate e sarete richiamati al più presto possibile- dichiara- chi non riesce ad avere il computer e a fare questo, c’è un numero dedicato sempre della nostra Ats che è lo 039-2369000 attivo dal lunedì al venerdì dalle 08:30 alle 12:30. Anche lì voi potete rivolgervi. Sia sul modulo che a questo numero potete anche rivolgervi se per caso avete avuto un appuntamento in una sede che è lontana dalla nostra provincia, fuori provincia o lontano da casa vostra. Lo segnalate e vi sarà dato l’appuntamento in una sede più vicina”.
Monguzzi fa sapere che molte persone hanno dovuto spostarsi sino a Milano. “La settimana scorsa è successo che molte persone hanno dovuto andare a Milano e per loro era molto disagevole – aggiunge – dal 2 aprile è iniziata la seconda fase della campagna vaccinale che riguarda tutta la popolazione non più di over 80 si svolgerà in centri particolari, è chiamata campagna di vaccinazione di tipo massivo perché sposta tantissime persone e li indirizza in luoghi concentrati.
I luoghi destinati a questa vaccinazione massiva nella nostra provincia di Monza Brianza sono l’autodromo di Monza con entrata a Biassono, la ex Philips sempre a Monza, Limbiate, e Besana, Carate Brianza presso la discoteca Polaris e l’ospedale di Vimercate. Sono luoghi molto grandi dove voi troverete tante linee vaccinali. Questo vuol dire che il nostro centro che avevamo attrezzato non ancora fisicamente, ma che avevamo pianificato grazie alla protezione civile, grazie alla parrocchia e ai volontari che ci hanno dato l’adesione e soprattutto grazie ai nostri medici di medicina generale si erano resi disponibili a vaccinare i loro pazienti, purtroppo non verrà aperto.
E’ un centro pensato come centro di prossimità, dal 17 marzo ci hanno detto che era possibile cominciare ad allestirlo secondo delle condizioni e noi l’abbiamo fatto e ringrazio davvero tutti quelli che mi hanno aiutato, però in questa fase sembra non sia più necessario perché è stata privilegiata da Regione Lombardia la vaccinazione presso centri più grossi e non questi di prossimità. Per noi è stata una notizia molto pesante perché è stato un lavoro faticoso e poi noi sposavamo tantissimo questa vaccinazione capillare diffusa sul territorio per evitare lo spostamento di masse di persone”.
E aggiunge. “Detto questo noi siamo pronti perché abbiamo fatto anche una delibera di giunta, abbiamo organizzato proprio tutto e quindi noi siamo pronti. Qualora la Regione Lombardia dovesse cambiare idea e dovesse dire che possiamo aprirlo noi siamo comunque pronti”.