La solidarietà di Lissone per i migranti della rotta balcanica: portati a Trieste 700 kit di igiene personale

All’appello di Emma Mapelli sono arrivate risposte da tutta la Brianza. Gli aiuti vanno a una coppia di Trieste, Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, due medici in pensione che da circa cinque anni, accolgono e aiutano i migranti che arrivano, stremati, in Italia dopo aver percorso la rotta balcanica
Emma Mapelli con Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi i due promotori del sostegno ai migranti della rotta dei balcani
Emma Mapelli con Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi i due promotori del sostegno ai migranti della rotta dei balcani Alessandra Sala

Una cordata umanitaria per aiutare i migranti della rotta dei Balcani. Lissone non è nuova alla solidarietà, Emma Mapelli, presidente del Forum Donna di Lissone, ne era consapevole ma la generosità dei concittadini l’ha lasciata senza parole. In dieci giorni ha raccolto e creato 700 kit d’igiene personale grazie al sostegno di tantissimi concittadini.

«Ho avuto un sostegno inaspettato- racconta Emma- da tutti. Tempo fa ho scoperto sui social una coppia di Trieste Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, due medici in pensione che da circa cinque anni, accolgono e aiutano i migranti che arrivano in fuga, proprio sulla rotta dei Balcani. Hanno creato una piccola onlus Linea d’ombra e, quando hanno bisogno mi attivo per sostenerli. L’ultima richiesta era di materiale igienico e così, con il tam tam tra amici e conoscenti è partita la raccolta».

Singoli pezzi che sono stati confezionati e, proprio venerdì scorso, la stessa Emma ha caricato in macchina e consegnato personalmente a Lorena e Gian Andrea. Una “cordata” composta da tanti amici Francesca Colombo, docente di Desio, Gianluca Angelini che ha coinvolto i genitori dell’istituto King di Muggiò, Katia Arosio, del negozio Caramellart che ha messo a disposizione il negozio come punto raccolta insieme a una vicina che ha aiutato nel confezionamento, l’associazione Una vita in rosa, Leena Manuela Aliprandi (che ha aggiunto dei dolci al kit) molte mamme dell’associazione Noi mamme di Lissone hanno donato mascherine e campioncini.

Un’altra docente Giusi Pintaudi di Brugherio che ha ricevuto una grande donazione dalla Croce Rossa di Brugherio, l’amica Maria Rita Spagnuolo della casa delle donne di Desio, la professoressa Antonella Signorelli del Cpia di Monza.

«Avevo la macchina piena di kit da consegnare- racconta- quando sono arrivata a Trieste ho visto con i miei occhi questi ragazzi. Persone che scappano da diverse situazioni e sono originari di vari paesi, curdi, afgani, chi fugge dalla guerra, chi da maltrattamenti, sono quasi tutti ragazzi e nuclei familiari, meno donne e bambini. Li ho visti stremati magrissimi, con i piedi completamente rovinati, la situazione è molto difficile. C’era un signore, anziano e di origini afgane che era tutt’ossa, ragazzi assetati, magri, in condizioni a dir poco precarie. Adesso ho ancora altro materiale e, appena sarà possibile lo spedirò. Devo ringraziare tante persone che mi hanno aiutato, anche l’assessore Anny Mariani con cui abbiamo intenzione di lanciare altre campagne di solidarietà e organizzare serate sul tema. Credo nel concetto di cittadinanza attiva, l’impegno di ciascuna persona è un prezioso contributo per un mondo equo e sostenibile».