I contratti vanno rispettati, anche se le opere non vanno in porto. Questo è, in estrema sintesi, la morale del caso di via Medici a Monza dove il Comune si ritrova ora a pagare le consulenze per gli architetti che hanno studiato il progetto della riqualificazione della passerella ferroviaria che non vedrà la luce.
I professionisti che hanno preparato i progetti per la realizzazione di una nuova passerella nei pressi dell’attuale attraversamento ferroviario di via Medici (foto d’archivio), hanno presentato l’ultima tranche (10.890 euro) del conto della loro parcella che ammonta ad un totale di quasi 55mila euro euro e il Comune deve pagare, anche se l’opera non verrà realizzata.
Il paradosso nasce dal fatto che il Comune sta saldando una consulenza per un’opera che non verrà messa in opera perché l’intervento di riqualificazione della passerella è stato annullato. I lavori prevedevano la realizzazione di un secondo ponticello, nei pressi dell’attraversamento ferroviario di via Medici, che potesse mettere in sicurezza i pedoni e i ciclisti che oggi devono rischiare la propria incolumità passando, insieme alle macchine, nello strettissimo ponticello di via Medici. L’opera sarebbe dovuta iniziare nel 2012, quando la giunta ha approvato i progetti per un valore di 456mila euro, ma i lavori non sono mai partiti.
Il cantiere è stato allestito ma, anche a seguito di alcuni cambiamenti normativi imposti da Rfi, non si è più trovato l’accordo con l’impresa appaltatrice. Per questo motivo, dopo diversi richiami, il Comune ha dovuto chiudere il rapporto con l’azienda nel 2014 abbandonando il cantiere che è rimasto allestito inutilmente per più di un anno. L’amministrazione ha rinunciato a questo lavoro, ma i professionisti che hanno realizzato il progetto hanno battuto cassa e il Comune ora ha dovuto saldare l’intero importo delle loro consulenze per quest’opera che (con tutta probabilità) non vedrà mai la luce.