Giussano, operai senza stipendi sciopero alla Matteograssi

Stipendi a singhiozzo e futuro incerto. Circa metà dei dipendenti della Matteograssi, ditta specializzata in mobili da design, è scesa in sciopero con un presidio davanti alla azienda giussanese. I sindacati chiedono la cassa integrazione speciale per evitare i licenziamenti.
Giussano - Operi in sciopero alla Matteograssi
Giussano – Operi in sciopero alla Matteograssi

Non c’è pace per i dipendenti della Matteograssi, una società simbolo del made in Brianza che, da antica selleria, è diventata leader nel mondo nella produzione e nella lavorazione della pelle, ma che oggi fa i conti con la crisi. E proprio da giorni sono in presidio stabile una trentina di operai di fronte ai cancelli della ditta, che dal mese di aprile hanno ricevuto lo stipendio

a singhiozzo e hanno in arretrato giugno e i giorni lavorati di luglio. Ma soprattutto non hanno certezze del futuro. Mercoledì mattina il gruppo di operai e impiegati dell’azienda di mobili di design di via Monte Grappa, che hanno incrociato le braccia da qualche giorno (circa una trentina su sessanta), hanno avuto un incontro con Marco Mistò, il curatore fallimentare dell’omonima Matteograssi Spa, che ha iniziato le procedure concorsuali un anno fa. Grazie all’affitto di un ramo d’azienda da parte della Matteo Grassi International Srl l’attività è proseguita, ma sono rimasti problemi legati alla liquidità e al pagamento degli stipendi, che si erano già manifestati, nella primavera del 2013, quando l’azienda aveva attraversato un difficile momento economico che ha poi portato la dirigenza aziendale a portare i libri in tribunale e a continuare con un nuovo assetto societario.