Cambio della guardia in vista al vertice della Prefettura di Monza: il 28 febbraio il prefetto Giovanna Vilasi concluderà il suo mandato e andrà in pensione. Nei prossimi giorni saluterà ufficialmente i rappresentanti delle istituzioni e della comunità brianzola ma, in una lettera al direttore de il Cittadino Claudio Colombo, anticipa qualche impressione sulla sua esperienza professionale in Brianza cominciata il 1° aprile 2012.
«Sono sempre stata dell’avviso che un prefetto deve lasciare il suo incarico in silenzio. Qualsiasi mia valutazione sullo stato della Provincia risulterebbe infatti scorretta nei confronti di chi mi ha preceduto e impegnativo per chi verrà nominato al mio posto. Potrei rifugiarmi nelle banalità di circostanza, ma credo che lei per primo non lo vorrebbe.
Le scrivo quindi come Giovanna Vilasi, che ha avuto il grande privilegio di servire lo Stato in una terra bellissima e di condividere la vita, le speranze e i problemi di una comunità ricca di intelligenza, tenacia e passione. Ho imparato a conoscere il vostro animo, molti mi hanno aperto le porte della loro amicizia, nessuno mi ha negato aiuto e collaborazione. Sono cose che rimangono e riempiono il cuore. Il mio grazie a Monza e alla Brianza è un grazie sincero e il ricordo di questi anni mi accompagnerà sempre».
Nei sette anni trascorsi negli uffici di via Prina il prefetto si è confrontato costantemente con le forze dell’ordine, i sindaci, gli amministratori provinciali e le categorie economiche con l’obiettivo di migliorare il controllo del territorio, gestire l’accoglienza dei migranti, trovare soluzioni alle crisi economiche che hanno colpito parecchie aziende.
Prima di essere trasferita a Monza Giovanna Vilasi è stata, a partire dal 2004, vice prefetto vicario a Novara. Laureata in giurisprudenza ha iniziato la carriera nel 1978 all’intendenza di Finanza di Reggio Calabria dove è rimasta fino al 1982 quando, dopo aver vinto un concorso, è passata alla Prefettura nella stessa città. Dal 1986 al 2004 ha operato in tutti i settori della Prefettura di Torino, dal servizio elettorale alle emergenze di protezione civile, all’immigrazione e ha coordinato la gestione del Centro di permanenza temporanea per gli immigrati. Ha, inoltre, svolto incarichi di commissario straordinario in vari comuni calabresi e piemontesi ed è stata componente della commissione straordinaria per la gestione del Comune di Bardonecchia, sciolto per infiltrazioni mafiose.