La frustrazione di un quartiere che da tempo chiede attenzione, senza riuscire ad ottenerla, è stata toccata con mano nel terzo faccia a faccia tra i candidati alla carica di sindaco di Seregno, promosso dal Cittadino e svoltosi lunedì 18 maggio al teatro Sant’Ambrogio di viale Edison.
La serata, condotta dal direttore Martino Cervo, ha registrato le assenze di Michele Calabria di Forza Nuova e Paolo Perego di Seregn l’è mia, come già nelle due prime uscite, e quella di Tiziano Mariani di Noi per Seregno ed Area Popolare, che invece era fuori città per impegni di lavoro. I presenti, Pietro Amati di Ripartiamo! e Per Seregno civica, Mauro Antonio Di Mauro di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Franco Di Raimondo del Movimento Italia Sociale, Francesco Formenti di Indipendenza, Edoardo Mazza di Lega Nord, Forza Italia, La Nuova Seregno ed Amare Seregno, Giusy Minotti di Per un’altra Seregno a sinistra, Mario Nava del Movimento 5 Stelle e William Viganò di Partito democratico e W Seregno, si sono trovati loro malgrado di fronte alla rabbia dei residenti, palesatasi in tutta la sua evidenza dopo il consueto giro di domande iniziale.
L’impatto su un territorio già penalizzato dall’insistenza delle tratte ferroviarie Milano-Chiasso e Seregno-Saronno della nuova metrotramvia Milano-Desio-Seregno, la necessità di una riqualificazione di alcune arterie attesa da parecchio ma sempre rimasta lettera morta ed i problemi di sicurezza latenti, legati in modo particolare al palazzo De Feo di via Comina, una sorta di casbah locale, hanno caratterizzato questa fase.
«La metrotramvia così come verrà realizzata -ha spiegato Edoardo Mazza, finito più di altri al centro della contestazione, in quanto esponente della giunta uscente- è frutto della volontà dell’amministrazione di centrosinistra che ha governato fino al 2005».
Inevitabile a questo punto la replica di William Viganò, che ha sottolineato come «già nel 2004 in Regione Lombardia erano state presentate le osservazioni sull’infrastruttura, in cui si parlava dell’esigenza di un arrivo in stazione, ad esempio. Occorreva solo portale avanti, ma chi ha governato in questo decennio non l’ha fatto. Io ho protocollato numerose interpellanze, sempre senza risposte convincenti». Pungente sull’argomento Mario Nava, che nel quartiere è nato e cresciuto e che, rivolto a Viganò, ha ricordato «che anche tu eri in consiglio comunale in questi anni, ma non hai fatto niente come gli altri».
Da segnalare infine un acceso battibecco tra Francesco Formenti ed uno spettatore e la decisione di Mauro Antonio Di Mauro di abbandonare il tavolo dei relatori, in dissenso con i toni del confronto, prima che tornasse la calma e si potesse arrivare alla conclusione.