Il ministero della Salute ha vietato la sigaretta elettronica per i minorenni e nelle scuole. Ma per l’associazione di consumatori non è ancora abbastanza: il divieto deve essere più esteso. L’annuncio del ministro Lorenzin è arrivato sul finire della scorsa settimana: «Ho firmato l’ordinanza che vieta l’utilizzo della sigaretta elettronica per i minorenni e nelle scuole – Non voglio dire che la sigaretta elettronica sia più pericolosa della sigaretta classica, ma non va utilizzata come strumento innocuo. Bisogna essere informati su ciò che si utilizza. Un conto è utilizzare le “e-cig” con acqua o aromi, ma se si usa nicotina si rischia la dipendenza».
In più il ministero ha annunciato un «intervento legislativo per regolamentare la disciplina dell’etichettatura e della pubblicità dei prodotti contenenti nicotina utilizzati come ricariche delle sigarette elettroniche».
Un provvedimento che il Codacons però ha giudicato «assolutamente insufficiente». «Le e-cigarettes vanno vietate in tutti i luoghi pubblici, al pari delle normali sigarette – afferma il presidente Carlo Rienzi alle agenzie – Non si capisce infatti il criterio per cui siano ritenute dal ministero pericolose, e quindi da vietare, all’interno delle scuole, ma non in altri luoghi aperti al pubblico. Non servono provvedimenti ad hoc da parte del ministro, come l’ordinanza emessa oggi. Ciò che serve è applicare le norme vigenti sui prodotti da fumo anche alle sigarette elettroniche, così da estenderne automaticamente i divieti».
C’è anche una maxitassa in arrivo: nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale che ha fissato lo stop dell’aumento Iva per tre mesi, è stata prevista l’equiparazione delle e-cig alle tradizionali ’bionde’.
La sigaretta elettronica in Brianza era già stata vietata all’omnicomprensivo di Vimercate (leggi la notizia); in aprile era già stata vietata la vendita ai minorenni di e-cig con presenza di nicotina (leggi la notizia).